Ricarico di oltre il 50%
auto, orologi e bella vita
«Era quello il loro lavoro»

I retroscena dell’inchiesta antidroga che ha portato agli arresti dieci persone

Ricarico di oltre il 50% auto, orologi e bella vita «Era quello il loro lavoro»
Un’immagine dal video realizzato in centro durante il blitz

L’attività investigativa che ieri mattina ha portato al blitz della Polizia di Stato ha preso il via nell’agosto dell’anno scorso. A dicembre il primo risultato, con l’arresto di un 23 enne considerato il capo dell’organizzazione criminale dedita al traffico e allo spaccio di marijuana e cocaina. Il 23enne sondriese è stato infatti fermato dagli agenti della Questura e trovato in possesso di un etto di cocaina.

Per lui si aprirono le porte del carcere, ma questo non fermò il vasto traffico di droga, anzi. «Dal carcere è riuscito a riorganizzare l’attività e, addirittura, a gestirla in prima persona - spiega infatti il vice questore Carlo Bartelli, alla guida della Squadra Mobile della Questura di Sondrio -. La madre, pure lei arrestata, riusciva ad andare a fargli visita e, in quelle occasioni, il giovane gli passava dei “pizzini” utili alla ricostruzione e alla gestione del gruppo. Così, nel periodo in cui il 23enne è stato in cella, da dicembre del 2019 a febbraio di quest’anno, la 51enne si è occupata in prima persona di tutto, tanto da effettuare un viaggio a Barcellona insieme al compagno, per portare al loro tramite 20.800 euro per l’acquisto di 6 chili di marijuana».

La droga il gruppo valtellinese la acquistava a poco più di 3 euro il grammo, ma poi qui veniva rivenduta anche a 6, 8 euro al grammo. Insomma, la partita costata 20mila euro poteva fruttare anche 48mila euro; quella portata in valle a novembre dell’anno scorso, 12 chili e mezzo della stessa sostanza pagata 35mila euro, aveva invece portato nelle tasche del sodalizio tra i 75mila e i 100mila euro.

Al 23enne, così come agli altri ora agli arresti domiciliari, piaceva decisamente la bella vita: auto di grossa cilindrata, orologi e cellulari. Un tenore di vita che - osservano gli inquirenti - potevano permettersi solo grazie all’impressionante giro di marijuana e cocaina.

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