Regionali, verso la staffetta fra Lega e Fratelli d’Italia

Pirellone L’irruzione di Moratti (Terzo Polo) sta scompaginando un po’ tutti gli schieramenti anche in provincia. Crosio (FdI) potrebbe strappare l’unico seggio alla Lega. Ma su sanità e trasporti partiti divisi. Psicodramma Pd

Un rebus, più complicato di quanto ciascun partito si aspettasse anche in provincia di Sondrio, dove però si fanno i primi nomi dei possibili candidati. Manca poco ormai alle elezioni regionali del prossimo anno, ma incognite e apprensioni restano alte, in qualche caso altissime.

Cambio della guardia

Nell’alleanza dei partiti usciti vincitori dalle urne del 25 settembre Fratelli d’Italia ha dovuto in qualche modo “digerire” la candidatura di Attilio Fontana a cui probabilmente avrebbe preferito la stessa Letizia Moratti - poi appoggiata dal Terzo polo - e la Lega valtellinese dovrà accettare che con ogni probabilità questa volta a rappresentare la provincia di Sondrio in consiglio regionale non sarà più un suo esponente. Attualmente è Simona Pedrazzi.

Ma è all’interno del centrosinistra che si sta consumando un vero e proprio psicodramma, con il Partito democratico attraversato da mille dubbi e lacerazioni dopo la scelta degli esponenti di Calenda e Renzi di appoggiare la Moratti.

«Siamo nati per disarticolare i due poli populisti e se avessimo la possibilità di farlo in Lombardia sarebbe anche il modo migliore per mettere in difficoltà il governo Meloni a Roma - ha dichiarato solo qualche giorno fa Mauro Del Barba, deputato renziano di Morbegno e responsabile regionale del partito -. Con questa candidatura si apre un grande spazio politico che dà la stura alla disaggregazione del centrodestra. Se vogliamo fare campi larghi e coalizioni che vincono bisogna prendere i voti dal centrodestra. Dopo 28 anni abbiamo l’occasione per cambiare segno politico alla Lombardia».

La mossa però, acuendo le distanze tra Pd e Terzo polo, riproponendo la stessa divisione già vista alle politiche, sembra destinata ad aprire la strada a una nuova vittoria del centrodestra, proprio quando il malcontento intorno alla sanità di montagna e alla gestione del trasporto pubblico - solo per citare due esempi - avevano lasciato intravvedere qualche possibilità di rivalsa anche in territori tradizionalmente di centrodestra come quello valtellinese.

«Il Pd oltre ad essere a rischio scissione a livello nazionale non riesce più neppure a parlare con l’elettorato a livello locale» dice Jonny Crosio, esponente di Fratelli d’Italia che, si vocifera, dopo l’esperienza in Parlamento potrebbe giocarsi la candidatura alle regionali. Non una prima volta per lui che già nel 2005 si candidò con la Lega, ma allora l’eletto fu il forzista Gian Maria Bordoni.

Questa volta però, stante le percentuali di voto del 25 settembre, dovrebbe essere proprio il partito di Giorgia Meloni a mandare un proprio rappresentante a Milano. «Le variabili rispetto al voto politico sono moltissime - dice cauto Crosio - noi avremo certamente l’abbrivio e qualche scossone in Regione c’è stato, ma la partita resta aperta». Quantomeno tra alleati. «Abbiamo scippato tutti i temi alla sinistra - dice Crosio -: la difesa dei deboli e della libertà di espressione ormai è nostra e la parte produttiva del Paese compresi gli operai sono con noi. Il Pd prende consensi solo tra il ceto medio».

I temi locali

Quanto ai temi più caldi per la provincia di Sondrio, a partire dalla sanità, Crosio, che ha partecipato alla manifestazione a difesa del Morelli, ultimo atto prima della fuoriuscita dalla Lega, è certo che il suo partito e la coalizione sapranno dare risposte ai bisogni e correggere gli errori che, ammette, ci sono stati. «Nel programma di FdI deve entrare il fatto che letti in provincia di Sondrio non se ne possono più portare via - dice -. Non per niente stiamo lavorando sul tema del Morelli».

Ma anche su quello dei trasporti con un’attenzione particolare alla ferrovia «che - dice Crosio - deve garantire un servizio efficiente e puntuale con treni puliti e sicuri». Insomma, i temi della campagna elettorale sono tracciati. Sulle candidature ci sarà ancora da lavorare. Bisognerà cominciare a capire cosa intende fare Massimo Sertori, uomo di punta della Lega in provincia ed assessore uscente della giunta Fontana. «E’ presto. Non ho ancora deciso» dice lui intanto.

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