Raccolta dell’umido: si parte nel 2023. Prima a Morbegno poi a Sondrio

L’annuncioLo ha anticipato l’ad Secam. Sorpreso l’assessore del capoluogo Carlo Mazza. Il nostro territorio ultimo in Lombardia per differenziata: solo il 57%, sotto il minimo di legge

Ultima in Lombardia per raccolta differenziata, un solo comune rifiuti free (con una produzione pro capite sotto i 75 kg all’anno), la provincia di Sondrio cerca la risposta per colmare il gap con il resto della regione nell’organico. O quantomeno dovrebbe farlo, perché è proprio lì, in quella frazione mancante che si annida la differenza tra una percentuale accettabile (e a norma) e la situazione da maglia nera attuale.

Situazione deficitaria

La questione è emersa chiaramente nell’Ecoforum sull’economia circolare, “Tra buone pratiche d’impresa e raccolta differenziata nei comuni”, organizzato a Sondrio da Legambiente. Secondo gli ultimi dati a disposizione (consolidato 2020) la Valtellina ha una percentuale di differenziata del 57,2% ben al di sotto del 65% indicato per legge, ancor più del 73,3% di media lombarda e lontanissima dall’obiettivo che il piano regionale fissa all’83,3% per il 2027. «Obiettivo che peraltro - spiega Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia - la provincia di Mantova con il suo 87% ha già ampiamente superato».

La crescita della differenziata in provincia non è impossibile e neppure troppo lontana. Si tratta semplicemente di applicare la legge che da gennaio di quest’anno impone ai Comuni la raccolta della frazione organica.

Qualcosa si sta muovendo. E due dei centri più grandi come Sondrio e Morbegno si stanno incamminando sulla strada del compostaggio dell’umido.

E’ stato l’amministratore delegato di Secam Nicola Perregrini, intervenuto nel convegno, a confermarlo, sorprendendo l’assessore comunale di Sondrio Carlo Mazza. «Apprendo con piacere che inizieremo la raccolta» ha detto Mazza non senza ironia dopo aver ricordato tutti gli sforzi vani per cercare di convincere Secam a introdurre l’organico in città.

Perregrini ha affermato che i numerosi incontri avuti in questi ultimi anni in particolare con le due amministrazioni si concretizzeranno con l’avvio della raccolta dell’umido: già in primavera in Bassa valle, in un più generico «nel corso dell’anno» nel capoluogo.

«Attualmente la frazione organica viene raccolta nei supermercati e nelle attività commerciali, essenzialmente alberghi - ha spiegato Perregrini -. Complessivamente si tratta di 855 tonnellate. Introducendo l’umido su Sondrio e Morbegno ipotizziamo di arrivare a 3mila tonnellate. Anche per questo abbiamo chiesto un finanziamento sui fondi del Pnrr per un impianto di compostaggio a Rogolo». Perregrini non ha nascosto qualche dubbio circa la possibilità di raggiungere le percentuali richieste soprattutto in virtù del fatto che nei comuni più piccoli, dove in molti hanno orti e giardini, viene fatto già molto compostaggio domestico.

Un ostacolo

Non solo. C’è un’altra questione non proprio di poco conto e cioè il contratto siglato nel 2012 con Bioase, la società partecipata al 30% da Secam e al 70% da A2A, che prevede il conferimento di un quantitativo minimo di rifiuti. Che sono poi quelli del sacco nero, ovvero l’indifferenziata.

La raccolta della frazione umida toglierebbe una parte cospicua di pattume all’impianto di bioessicazione con evidenti ricadute contrattuali. Non a caso Perregrini parlando di Bioase, «creata come opportunità», l’ha indicata tra i limiti esistenti alla crescita della raccolta. «Nell’impianto di bioessicazione entrano dalle 47 alle 48mila tonnellate di rifiuti - ha spiegato l’amministratore delegato di Secam -: trattate ne escono 33-34mila che poi vengono smaltite nei due impianti di A2A a Brescia e Milano. Questo ci agevola nei trasporti, ma ci vincola a conferire il sacco nero a Bioase».

«Il contratto con Bioase va rivisto - è intervenuto anche il sindaco di Mazzo, Franco Saligari -. Il bioessicatore deve essere riconvertito perché introdurre l’umido è l’unico modo per aumentare la differenziata».

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