Incidenti e danni alle colture
Fauna selvatica: numeri in aumento

Nel 2021 in provincia di Sondrio 204 incidenti stradali provocati dalla fauna selvatica, erano 190 nel 2020 Ci sono poi i danni alle colture: mezzo milione di euro. Risarcimenti, la Provincia ha a disposizione solo 120 mila euro

Duecentoquattro incidenti nel 2021, meno di uno ogni due giorni, in aumento non soltanto rispetto al 2020 quando la pandemia ha tenuto più auto lontane dalle strade, ma anche nei confronti del 2019, oltre a un incremento esponenziale dei danni provocati alle colture agricole provinciali arrivati lo scorso anno alla cifra record di quasi mezzo milione di euro.

Grossi problemi

Da tempo le associazioni degli agricoltori e gli amministratori denunciano i problemi causati dalla crescita incontrollata della fauna selvatica e ora arrivano anche i dati della Regione e della Provincia a corroborare la tesi della necessità di un intervento deciso.

Secondo i numeri forniti dall’assessorato lombardo all’Agricoltura lo scorso anno gli incidenti causati da animali lungo le arterie di Valtellina e Valchiavenna sono stati 204, di cui quasi il 70% da cervi (142 in tutto) e 41 da caprioli. L’anno prima, il 2020, che risente delle limitazioni imposte anche alla circolazione dalla pandemia, i sinistri sono comunque stati 181, di cui 138 (76,2%) causati da cervi e 28 da caprioli. Nel 2019, ultimo anno prima dell’emergenza sanitaria, gli incidenti registrati erano stati 190, di cui 122 (64,2%) sempre con protagonisti i cervi, cui aggiungerne altri 41 causati da caprioli. Un aumento che riguarda tutto il territorio regionale. Gli incidenti stradali causati dalla fauna selvatica in Lombardia sono passati infatti dai 1.220 nel 2020 ai 1.371 nel 2021 (erano 1.271 nel 2019).

Una vera e propria emergenza quella della fauna selvatica che si riverbera anche sulle colture: sono ingenti e in deciso aumento anche i danni all’agricoltura suddivisi quasi equamente tra quelli provocati dagli ungulati e quelli invece a carico degli uccelli.

Nel 2019 in Valtellina e Valchiavenna le perizie fatte dalla Provincia, che mantiene la delega a differenza degli altri territori regionali in virtù della specificità montana, il totale ammontava a 411mila euro, sceso a 236mila nel 2020 - «una cifra comunque più alta di quanto ci saremmo immaginati visto il lockdown» dice Gianluca Cristini, responsabile del servizio per palazzo Muzio -, arrivata a 480mila euro lo scorso anno. Un vero record che mette in difficoltà agricoltori e amministrazione provinciale. A budget ci sono infatti per i risarcimenti 120mila euro.

Troppo poco. «Alla prima variazione di bilancio - assicura il presidente della Provincia, Elio Moretti - vedremo di incrementarla perché con i numeri raggiunti lo scorso anno non riusciremmo a fornire che pochissimi risarcimenti. La coperta sarebbe davvero troppo corta».

Sulla questione è intervenuto anche l’assessore regionale Fabio Rolfi che già in occasione della sua visita alla manifestazione di Coldiretti a Sondrio aveva affrontato il problema e che ora ha avanzato una serie di proposte per contrastare la crescita incontrollata della fauna selvatica ai ministri alla Transizione ecologia Roberto Cingolani e all’Agricoltura, Stefano Patuanelli.

Le richieste

«Abbiamo chiesto modifiche puntuali e immediate alla legge del 1992 - spiega l’assessore - introducendo la figura del coadiutore e misure di estensione e semplificazione, non assoggettando per esempio i piani di controllo del cinghiale al parere tecnico di Ispra. È necessario, poi, prevedere la possibilità di attuare il prelievo nelle sue diverse forme anche nelle zone protette e intervenire a livello assicurativo, con adeguata copertura o istituendo un fondo nazionale per danni da fauna selvatica». Attualmente per il risarcimento dei danni in caso di incidente interviene direttamente la Regione con un fondo che però arriva a coprire intorno al 70%.

Rolfi è convinto che si debba dare nuovo slancio alle Polizie provinciali, i cui contingenti hanno subito gli effetti della legge Delrio. «Serve rafforzarli - dice -. Non sono più rinviabili, poi, un decreto per indennizzi al 100% dei danni provocati da fauna protetta e la riattivazione del comitato tecnico faunistico nazionale».

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