Prima dose agli over 50
Finalmente un vero scatto

Obbligo vaccinale Sabato nel territorio dell’Ats più di 2mila prenotazioni L’area è più ampia di quella valtellinese, ma è un dato comunque importante

Sono 7.639 le prenotazioni di prime dosi nel territorio dell’Ats della Montagna nella giornata di sabato e fino alle 18, quasi una su tre per persone over 50. Ha decisamente ripreso impulso la campagna vaccinale anche sul nostro territorio dopo che il Governo ha deciso l’obbligo vaccinale per chi ha più di 50 anni di età. I dati, è meglio ribadirlo, non riguardano solo la provincia di Sondrio ma tutto il territorio dell’Ats della Montagna, che comprende anche la Valcamonica e l’Alto Lago. Si tratta, comunque, di numeri importanti.

Dosi “booster”

Nel dettaglio, nella giornata di sabato sono stati 2.259 gli ultra cinquantenni che hanno deciso di prenotare la prima dose di vaccino su un totale, come detto, di 7.639 prenotazioni totali della prima iniezione. Decisamente più alto il numero di dosi “booster” prenotate, sempre nella giornata di sabato: sono state ben 67.342 nel territorio della nostra Ats, di cui quasi 30 mila (per la precisione 29.601) riguardano la fascia di età 12-15 anni, per i quali si è aperta la possibilità di prendere l’appuntamento per la dose proprio sabato. E già prima di mezzanotte, prima quindi che scattasse il via libera per questa fascia d’età, erano state registrate 11.135 prenotazioni, per un totale in meno di 24 ore di 40.736.

In una sola giornata, quella di venerdì, sono stati poi 2.196 gli over 50 vaccinati con prima dose tra Valtellina, Valchiavenna, Valcamonica e Alto lago, 2.018 quelli che l’hanno ricevuta invece sabato fino alle 18. Numeri, dicevamo, che appaiono decisamente alti, ma sarebbe utile poter scorporare il dato relativo alla provincia di Sondrio (ricordiamo che prima dell’introduzione dell’obbligo vaccinale erano 6.311 le persone che hanno già 50 anni o che li compiranno entro il 15 giugno prossimo che non avevano ancora aderito alla campagna) per riuscire a fare un raffronto con i numeri dei giorni precedenti.

È evidente, in ogni caso, che le prenotazioni sono in aumento. «Stiamo aprendo una finestra dedicata agli over 50, vedremo quale sarà la risposta – afferma il coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia, Guido Bertolaso , a margine della visita all’hub dedicato alle vaccinazioni pediatriche alla Fiera di Milano -. È chiaro che se gli over 50 che non si sono vaccinati fino ad oggi erano i più restii, l’obbligo è sicuramente un incentivo, ma non credo che verranno qui a mettersi in coda in modo entusiastico a farsi vaccinare. Ad ogni modo hanno tempo fino al 15 di febbraio e noi faremo di tutto per agevolare la loro vaccinazione. Ma per noi l’obiettivo prioritario oggi sono i giovani dai 5 ai 18 anni. Vogliamo vaccinarli tutti sia per garantire la loro sicurezza e salute, sia perché gli permette di andare a scuola e di mantenerle aperte, sia perché in questo modo cominciamo ad abbassare la curva epidemica. Finalmente possiamo fare la terza dose alla categoria di giovani che per il momento erano stati esclusi, quelli dai 12 ai 15 anni - prosegue poi Bertolaso -. Di fatto li stiamo già vaccinando oggi (ieri per chi legge, ndr) con la terza dose, anche se avremmo dovuto iniziare un giorno dopo».

In Lombardia, ha ricordato Bertolaso, «abbiamo battuto pochi giorni fa il record di oltre 20 milioni di vaccinazioni, con più di 4,5 milioni di terze dosi già somministrate. Ne somministreremo altri due milioni entro la fine di gennaio. Quindi credo che stiamo andando ben oltre gli obiettivi dati dal generale Francesco Paolo Figliuolo ».

La fascia dei bambini

E ha concluso: «Per quanto riguarda le vaccinazioni pediatriche, la Lombardia è sicuramente la locomotiva d’Italia, vacciniamo di fatto oltre il 20% dei bambini che si vaccinano nel Paese. C’è una grande risposta e partecipazione da parte dei genitori, spesso vacciniamo con la terza dose anche loro quando portano i loro figli a vaccinarsi. Una piccola annotazione: spesso le mamme portano i bambini a digiuno. Questo è un errore, perché ogni tanto un rischio di ipoglicemia derivante non dal vaccino, ma dal digiuno c’è. Per il resto la vaccinazione è assolutamente sicura».

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