Pochi problemi ora su bus e treni
«Sarà difficile con più passeggeri»

L’allarme lanciato dai sindacati

Le paure legate a un numero eccessivo di passeggeri sui bus e i treni e a una possibile creazione di assembramenti alle biglietterie, alle fermate e nelle stazioni sono state scongiurate in questi primi giorni di fase due.

Ma questo non significa che bisogna abbassare la guardia per ciò che concerne il settore dei trasporti: permangono, infatti, alcune criticità in questo momento e vanno pianificati con molta cura, i passi per le settimane e i mesi successivi quando il numero dei passeggeri tornerà a salire.

Una delle criticità attuali, ad esempio, è quella legata al numero ridotto di treni in circolazione tra Tirano e Milano e viceversa: «Al momento i passeggeri sono ancora pochi, quindi il problema non è tanto legato al loro numero - ha sottolineato Giorgio Nana, responsabile provinciale del settore trasporti della Cgil - ma rimane il fatto che, per un unico capotreno è difficile controllare quante persone salgono e quante scendono da sette-otto carrozze. In più, al mattino c’è un buco troppo ampio, di sei ore, senza treni che da Tirano e Sondrio raggiungono Milano, visto che dopo quello delle 7,41 il successivo è alle 13,41. Lo stesso vale per il ritorno in Valle: alcuni pendolari che lavorano a Milano ci hanno segnalato che l’ultimo treno attualmente parte dalla stazione Centrale alle 18,20 e loro non fanno in tempo a prenderlo visto che finiscono di lavorare alle 18».

Rimangono poi alcuni dubbi legati alla pulizia e all’igiene nelle carrozze: «Si parla tanto di sanificare - ha proseguito Giorgio Nana - ma è difficile farlo per sedili che hanno in pratica 40 anni. C’erano stati promessi treni nuovi per febbraio e non si sono ancora visti. In più, nella stazione di Sondrio non c’è ancora acqua sui binari per la pulizia. Dobbiamo quindi continuare a stare attenti».

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