Passaggio a livello guasto. La rabbia: «Ho perso un’intera giornata e la prenotazione in ospedale»

TreniL’ennesimo problema sulla Colico-Sondrio crea ancora ritardi. Un pendolare: «Partito in anticipo, ma a Monza ci hanno fatti scendere»

Nuova settimana, vecchi ritardi. Ormai è una costante dei tabelloni delle stazioni ferroviarie della linea Tirano-Sondrio-Lecco-Milano riportare cancellazioni di treni o aggiornamenti in corsa agli orari canonici per i più disparati motivi.

La segnalazione

Sono situazioni oggettivamente spiacevoli, anche soltanto se si considera il periodo turistico ora al via in Valtellina e Valchiavenna. Figuriamoci, poi, quando questi ritardi vanno a influire sul lavoro o su altri impegni non procrastinabili: ecco perché si può benissimo comprendere la rabbia di Alberto Pedroni, di Chiavenna, che ieri si è rivolto al nostro giornale per una segnalazione a dir poco fastidiosa.

«Dovevo andare a Milano per un’importante visita medica - ci spiega - Purtroppo, a causa del ritardo accumulato dal mio treno (il RegioExpress 2837 di Trenord, partito alle 7 da Tirano e diretto a Milano Centrale), non sono riuscito ad arrivare in tempo e ho perso la prenotazione in ospedale». Risultato? «Una giornata intera persa, ma soprattutto la data del controllo rinviata a febbraio. Sono davvero senza parole».

Non è difficile comprendere l’umore di Pedroni, che ieri ha rivissuto come un déjà-vu. Già, perché qualcosa di simile «mi capitò a metà settembre, poco dopo la ripresa della circolazione ferroviaria. In quel caso la fortuna fu dalla mia dato che, nonostante il ritardo, non persi l’appuntamento in ospedale. Questa volta è andata così, ma non è assolutamente concepibile una cosa del genere. La prossima volta cosa dovrei fare? Partire un giorno prima e pernottare fuori casa?».

La prudenza

E non si può nemmeno dire che Pedroni si sia mosso apposta in ritardo, anzi. «Ho scelto un treno che mi consentisse di essere a Milano con un’ora abbondante d’anticipo. Evidentemente nemmeno così è abbastanza».

Al ritardo in sé (complessivamente, 59 minuti) si è aggiunto – ironia della sorte – anche il fatto che il treno abbia concluso la propria corsa a Monza, costringendo i viaggiatori a prendere il passante ferroviario S8 per raggiungere la stazione di Porta Garibaldi. «Tanto tempo perso per nulla», sottolinea Pedroni.

«Ciò che mi fa più arrabbiare è pensare che ora dovrò cercare altrove per la visita, visto che non riesco ad aspettare fino a febbraio. Già è difficile prendere un appuntamento, figuriamoci se si inseriscono pure anche questi problemi».

Il pendolare riflette anche sulla sorte degli altri viaggiatori. «Gente che deve recarsi a Milano per lavorare o per studiare, completamente allo sbaraglio. Capisco la rabbia di chi era con me in cabina: siamo ai limiti dell’accettabile. Anzi, mi correggo, dopo l’estate senza treni per consentire i lavori strutturali, non c’è una spiegazione per tutto questo».

Solita solfa

Dando un’occhiata al sito di Trenord, s’evince che il convoglio in questione è rimasto fermo per quasi quaranta minuti tra Sondrio e Morbegno. Il motivo? Un «guasto al passaggio a livello in prossimità della stazione di Ardenno Masino» che ha condizionato l’intera circolazione ferroviaria del mattino.

«Come pendolari siamo veramente esasperati – conclude Pedroni – e chiediamo che qualcuno prenda presto provvedimenti. La situazione è diventata completamente fuori controllo».

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