Passaggio a livello ai Trippi
Prime ipotesi sul tavolo

Le soluzioni viabilistiche in vista delle Olimpiadi

Intanto è un’ipotesi di lavoro da cui partire per la progettazione che, nella sua dimensione definitiva, dovrebbe essere pronta per la fine del prossimo anno, ma intanto sul tavolo della Regione e della Provincia, sottoposta all’attenzione dei sindaci del mandamento di Sondrio, è arrivata la possibile soluzione per il completamento della tangenziale del capoluogo. Un disegno che ha sollevato qualche perplessità.

È stata presentata ieri agli amministratori, nel corso dell’incontro a palazzo Muzio con gli assessori regionali alle Infrastrutture e mobilità Claudia Maria Terzi e alla Montagna, Massimo Sertori, la cosiddetta “alternativa B1” per il superamento della ferrovia al Trippi e il bypass del passaggio a livello. Un’opera quella di completamento della bretella per la quale dal decreto ministeriale per le Olimpiadi sono previsti in arrivo 40 milioni di euro.

«C’è una base per il progetto preliminare che ha recepito le richieste arrivate dalla sindaca di Montagna di contenere quanto più possibile l’impatto sul territorio - ha spiegato l’assessore Terzi -. Vedremo di andare avanti con la progettazione con un livello di dettaglio maggiore. È necessario intervenire il più in fretta possibile su questo come su tutti gli altri passaggi a livello lungo la Statale per metterli a norma e per velocizzare i tempi di percorrenza in treno, ma anche in macchina». Un tema quello della fluidità del traffico che preoccupa, e non poco, in vista del 2026: «La situazione attuale non sarebbe gestibile in ottica olimpica» sottolinea Terzi.

L’ipotesi portata al tavolo della Provincia, che, inserita com’è nel dossier olimpico, punta lo sguardo sostanzialmente ai collegamenti con l’Alta Valle mettendo in secondo piano quelli locali, ha fatto storcere qualche naso, in particolare quelli dei sindaci della sponda orobica, Faedo e Piateda su tutti. La soluzione illustrata dal direttore generale Infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile della Regione, ingegner Aldo Colombo, è quella di un viadotto che, superata la rotonda di viale Europa, comincia ad elevarsi per scavalca l’attuale incrocio e la ferrovia e tornare in sede sulla Statale dopo il Davaglione. Una soluzione che se funziona in direzione Tirano, con una rampa di discesa verso il vecchio incrocio, risulta invece penalizzante per il traffico proveniente in direzione opposta: non è prevista, visti anche gli spazi esegui, alcuna rampa di collegamento con la viabilità locale. L’unica possibilità è arrivare fino alla rotonda di viale Europa e poi tornare indietro. Cosa che rischia di far aumentare il traffico nelle strade delle aree residenziali verso monte.

Un nodo su cui certamente i sindaci torneranno, ma che non sembra essere di facile soluzione. Saranno i tecnici a valutare i correttivi. L’affidamento della progettazione dell’intervento è in corso - si sta espletando l’iter di controllo -, dopodiché tra quattro mesi dovrebbe essere pronto il piano da sottoporre all’approvazione della conferenza dei servizi e da mettere poi in appalto.n 
M.Bor.

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