Pasqua a tavola
Ristoranti pieni
e tante richieste

Turismo Da Totò: «Dopo due anni fermi, si respira» Al Poggio: «I clienti abituali hanno prenotato subito» Tutto esaurito a La Moia, pochissimi posti al Bàcaro

«Rispetto al 2021? Nelle prenotazioni di quest’anno abbiamo rilevato un incremento del 100%, non c’è alcun dubbio». Il commento ironico di Roberto D’Amico, titolare di “Totò Vino e cucina”, punto di riferimento a Chiesa in Valmalenco dal 1960, riflette il pensiero di molti ristoratori di Valtellina e Valchiavenna che oggi, dopo due anni di restrizioni per il Covid, possono finalmente tornare ad una Pasqua grossomodo normale.

Il ristorante “Totò” a pranzo sarà tutto al completo, com’è sempre successo fino al periodo pre pandemia. «Finalmente – prosegue il ristoratore – una Pasqua vera: negli ultimi due anni, infatti, a causa del lockdown non abbiamo potuto fare nulla».

Ripresa

Alla gioia del titolare si associa anche la soddisfazione dei clienti che non hanno certo atteso l’ultimo minuto per individuare il ristorante. «I tavoli – ancora D’Amico – sono già tutti prenotati da una decina di giorni: la nostra clientela storica non ha atteso e ha scelto di ritornare da noi». E non sono pochi anche «i turisti che, complice il bel tempo, stanno chiamando in queste ore per sapere se c’è posto: essendo, però, già al completo, abbiamo dovuto purtroppo dire di no».

Insomma, per usare le parole del proverbio, che sia con i tuoi o con chi vuoi, poco cambia: la tradizione vuole che a Pasqua il pranzo si faccia fuori casa, al ristorante. In ogni caso, col tempo le abitudini dei clienti sono cambiate, tanto che – negli ultimi anni – è diventato sempre più frequente il menu à la carte anche in questo giorno di festa, a differenza della proposta fissa a tema pasquale.

Menù speciali

Così, appunto, sarà da “Totò”, ma lo stesso discorso riguarda pure il ristorante “Olmo”, in piazza Cavour a Sondrio: la proposta di oggi prevede «sia piatti tradizionali, come pizzoccheri e sciatt, sia portate pasquali: per l’occasione abbiamo aggiunto il paté d’oca, i tagliolini al ragù d’anatra con finferli e il capretto al forno», ci spiegano dal locale. Anche per questo ristorante i posti sono tutti occupati, con «l’ultimo tavolo libero prenotato ieri», ovvero venerdì per chi legge.

Nei paesi limitrofi la situazione, bene o male, è la medesima. «A Pasqua e Pasquetta c’è sempre un bel movimento», spiega Mauro Gianola, titolare de “Il Poggio” a Poggiridenti. «I tavoli sono stati prenotati in gran parte da clientela affezionata valtellinese che ci ha chiamati con discreto anticipo: nei giorni passati hanno contattato il ristorante anche diversi turisti che, all’ultimo, hanno scelto di venire in Valtellina, ma purtroppo i posti sono finiti». A differenza degli altri locali, qui viene servito un menu fisso che comprende «antipasti misti e un bis di primi con un risotto agli asparagi e caprino e gli gnocchi al mirtillo. Come secondi, invece, proponiamo le costolette d’agnello e lo tzigoiner».

Qualcuno è partito

Tutto prenotato anche al ristorante “La Moia” dell’Hotel “Campelli” di Albosaggia. Come spiega il titolare Aurelio Paruscio, tuttavia, «la Pasqua è sempre un po’ un’incognita: a differenza di Natale, infatti, molto dipende dalla data e dalle condizioni del tempo. In ogni caso, quest’anno siamo tornati ad una situazione tutto sommato pre-pandemica». Re delle diverse portate servite oggi al ristorante di Albosaggia sarà certamente il capretto, accanto ad altre proposte, tra cui i tortelli ripieni allo stracotto di manzo e pistacchio.

Per tornare in centro a Sondrio, c’è ancora qualche posto disponibile a “Il Bàcaro”, a pochi passi da piazza Campello. «È un anno tranquillo», chiosa lo chef Alessandro Benedetti. «Con queste belle giornate di sole, probabilmente un po’ gente sarà andata via».

Al completo all’interno, alcuni coperti liberi nella veranda esterna: è questa la situazione alla “Locanda dello zio Peppo”, come ci conferma il gestore, Gianluca Cavazzi.

«Con il bel tempo si sta anche volentieri di fuori. In questi giorni noto un po’ di movimento in più, con la gente che ha voglia di andare in giro». Anche in questo caso, il ristorante oggi proporrà un menu alla carta, «dato che abbiamo visto che la proposta fissa non tira più come una volta».

Insomma, per i ristoratori valtellinesi si prospetta una giornata bella impegnativa. «E speriamo – conclude Cavazzi – che non sia l’unica, ma la prima di una lunga serie. L’anno scorso abbiamo tutti sofferto un po’, speriamo questa volta di inaugurare una stagione primaverile ed estiva davvero buona».

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