Ovazione al Sociale per Barbascura
Lo scienziato artista

La serata Pubblico di giovanissimi ha gremito la sala. Protagonista lo youtuber e chimico con le sue storie e i consigli per i comportamenti sostenibili di tutti i giorni

Barbascura illumina con la sua simpatia la quinta “puntata” di Sondrio Festival. La sala è piena, dopo la fisiologica flessione delle ultime due sere, molti giovani sono venuti per lo scienziato-scanzonato trentacinquenne che parla il loro linguaggio ed è youtuber di video cliccatissimi sugli animali in cui abbina verve comica e rigore scientifico. Cappello perennemente calcato in testa, saluta il pubblico con un “Ciao, ciurma” e poi parla di una vita tra scienza e arte, ricerche e avventure. Laureato in chimica organica, dottore in chimica verde e sintesi di materiali da fonti rinnovabili, con la sua “Scienza brutta” ha conquistato milioni di fans e conquista anche il pubblico meno giovane della rassegna.

Doppio ruolo

«Mi piacciono soprattutto gli animali per così dire meno avvenenti. Il tardigrado, che è un vero supereroe, un esserino minuscolo che resiste a temperature bassissime e altissime, è stato lanciato nello spazio ed è sopravvissuto, anzi ha pure partorito. E poi mi affascinano i ragni, capaci di tessere capolavori d’arte per cacciare, di aspettare con infinita pazienza che la preda si impigli nelle rete. Sono bellissimi»

Detto delle predilezioni, alla domanda se si sente più scienziato o artista risponde: «Tutti e due, ho sempre fatto in parallelo tante cose, sono una persona caotica che, come avviene nella musica, ha provato a creare un genere diverso mescolando tanti generi».

Una formula vincente? chiede l’intervistatrice Gigliola Amonini. «Lo scopriremo» ammette, con modestia. E poi, beffardo: «Mi hanno detto che odio i panda, invece non è vero. Io li amo e vorrei che si realizzasse il loro sogno, che è quello di morire. I panda amano mangiare, dormire e morire. E allora che si estinguano in santa pace, come hanno sempre desiderato».

Questa umanizzazione degli animali è agli esatti antipodi di quella sdolcinata disneyana. Barbascura fa passare nozioni scientifiche sotto un velo di sano cinismo, diverte e insegna. «Per prima cosa dico che sono dottore in chimica, così poi posso affermare quello che voglio” E proprio da chimico ha fatto la sua esperienza più forte emotivamente: «Quando mi è riuscita una reazione, non credete a quello che si vede nei film. Ci vogliono mesi e mesi di prove, non sei mai sicuro che riesca e quando succede ti chiedi come cavolo hai fatto».

Si potrebbe andare avanti così, divagando tra cariche di elefanti, abitudini delle scimmie, sesso fra ornitorinchi. Ma Barbascura (il vero nome non sarà mai rivelato) è pure uno scienziato serio e quando il discorso cade sulle energie rinnovabili, non si fa pregare. «La nuova frontiera sarà togliere l’anidride carbonica dall’aria prima di un 2050 che è troppo lontano. Negli scarichi, per esempio delle ciminiere, ci sono molecole che ricombinate chimicamente possono diventare plastica riciclabile, ma qui occorre investire sulle biotecnologie».

Quotidianamente

Sul suo comportamento quotidiano sostenibile: «Più azioni, perché una non basta. Cerco di non sprecare acqua, accendo il riscaldamento solo quando crepo di freddo, il condizionatore mai e quest’estate è stata durissima. Tolgo il manzo dalla dieta, anche se mangio carne». E quello negativo: «Una volta ho dato un panino a un babbuino. Non lo farò mai più, ho rotto una catena alimentare e provocato una rissa nel gruppo».

Risate e applausi, al termine una vera ovazione - fin qui tributata solo a lui- saluta Barbascura che ringrazia in piedi e si congeda con un «Arrivederci ciurma!».

Prima, il pubblico del Sondrio Festival era già entrato in modalità “young adult” con il corto “In viaggio con Azzurra” presentato in sala da Roberto Corona («Al fianco del festival da più di trent’anni, lieti di esserlo ancora in questa vistosa crescita») e Michela Lampone di A2A. Il film racconta con gergo e vivacità giovane il viaggio a piedi verso un concerto di tre ragazzi che cercano di adottare comportamenti sostenibili. Commenta Luigi Sales, di Giffoni Innovation Hub: «Con il nostro festival abbiamo portato da 52 anni i giovani ad essere protagonisti in un mondo di adulti e loro ci hanno insegnato molto anche sull’ecologia».

Per Sondrio Festival si aprono le porte di un gemellaggio interessante?

© RIPRODUZIONE RISERVATA