Orchestra Valtellina. Verso le Olimpiadi
anche con la musica

Il progetto Il complesso pronto a cambiare nome per diventare strumento di promozione del territorio. L’annuncio del sindaco di Sondrio Marco Scaramellini, la disponibilità del direttore Lorenzo Passerini

«Un bellissimo progetto, di grande qualità. Un sogno che sono certo troverà il consenso di tutti gli enti interessati per potersi realizzare, a partire dal Comune di Sondrio».

Ha scelto il palco importante dell’inaugurazione della stagione concertistica degli Amici della musica di Sondalo che quest’anno compiono i loro primi 60 anni di attività, in un Teatro Sociale gremito il sindaco del capoluogo Marco Scaramellini per riprendere e rilanciare l’idea già buttata sul tavolo dal direttore d’orchestra e direttore artistico Lorenzo Passerini di trasformare l’orchestra Antonio Vivaldi nell’orchestra sinfonica della provincia di Sondrio. Un cambio di nome, come fu per l’orchestra Verdi di Milano, per portare l’eccellenza artistica e musicale valtellinese nel mondo, magari proprio con quel marchio che la Camera di commercio ha scelto per connotare tutto ciò che di elevata qualità questa terra produce.

E tra i suoi frutti migliori, la provincia annovera sicuramente la “Vivaldi” insieme al suo ideatore e direttore Passerini, giovane talento, astro ormai consolidato e riconosciuto in tutto il mondo, impegnato nei più importanti teatri europei e internazionali, e che dal suo andare per Paesi stranieri ha riportato la volontà caparbia di dare ancor più forza e valore a quell’ensemble musicale nato nel 2011.

«Siamo l’unica realtà professionale della provincia con i requisiti per competere con altre orchestre nazionali - ricorda Passerini -. Ci abbiamo messo undici anni, adesso è tempo di fare un altro salto di qualità».

Non una qualità artistica, quella è già riconosciuta ed assodata, a mancare alla sostanza è semmai la forma, la struttura, l’organizzazione e il sostegno anche economico. La Vivaldi è già sostenuta dal ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, ma se assurgesse al titolo di Ico (Istituzione concertistico-orchestrale) con il compito cioè di promuovere, agevolare e coordinare le attività musicali nel territorio della provincia allora potrebbe accedere anche ai finanziamenti a valere sul Fondo unico per lo spettacolo.

Prestigio

Ma non è soltanto una questione di risorse economiche: la presenza di un’orchestra sinfonica stabile a carattere professionale darebbe ulteriore lustro alla provincia da un punto di vista artistico, culturale, ma anche turistico e in ottica olimpica. Una promozione a suon di musica.

«L’orchestra è fantastica e il maestro incredibile con un futuro brillantissimo davanti - sottolinea il presidente del sodalizio, Michele Rigamonti -. Siamo a Sondrio e abbiamo un’orchestra stabile, lo diamo per scontato e invece dovremmo imparare a valorizzarlo di più. Se diventassimo orchestra della Valtellina prima di chiamare altri a suonare all’inaugurazione di Milano-Cortina 2026, ad esempio, ci saremmo noi. E sarebbe importantissimo per tutto il territorio, quel territorio e pubblico con cui Passerini, nonostante la fama internazionale, ha mantenuto un rapporto strettissimo».

Un’intesa

La prima cosa da fare per provare a dare un’impronta marcatamente valtellinese all’orchestra e ai suoi 60 componenti e mettere d’accordo tutti gli enti interessati: Provincia, Comune e Bim ad un tavolo coordinato dal prefetto Roberto Bolognesi, il più giovane prefetto d’Italia, che si è già dimostrato particolarmente sensibile al tema. Le parole del sindaco davanti alla foltissima platea del Sociale rappresentano un ottimo viatico.

«Bisogna crederci - conclude Rigamonti - e trovare un’intesa». Che sia economica ma anche sul nome. «Orchestra sinfonica della provincia di Sondrio o della Valtellina non fa differenza per noi - dice Passerini -, che scelgano il nome più adatto. Noi siamo pronti ad accettarlo».

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