Opere olimpiche, Sertori bacchetta Parolo

Il caso Lettera aperta dell’assessore regionale al collega di partito che aveva espresso dubbi sul rispetto dei tempi

«Caro Ugo...», inizia nel più classico dei modi la lettera aperta che Massimo Sertori, l’assessore regionale alla Montagna ha deciso di rivolgere al suo collega di partito Ugo Parolo sulla questione delle opere olimpiche. In particolare su quella tangenziale di Sondrio che, secondo una ricostruzione giornalistica de Il Sole 24 ore, rischia di essere stralciata dal decreto di settembre perché troppo in ritardo, su cui invece il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini ha dato rassicurazioni circa i tempi, ma che hanno spinto l’ex parlamentare leghista ad esprimere seri dubbi sulla reale possibilità di vederla terminata per il 2026.

«Un miracolo» secondo Parolo che sulla sua pagina Fb ha sciorinato i tempi di tutto l’iter previsto: dalla progettazione all’indizione della gara d’appalto fino all’esecuzione dei lavori. Tutto decisamente oltre i 2 anni e 4 mesi che mancano alla consegna dell’infrastruttura.

Il precedente

Parole quelle dell’ex parlamentare che non solo come Sertori milita nella Lega, seppure in una posizione più critica e lontana dalla segreteria di Sondrio dopo l’affaire Giuseppe Lombardo (Parolo è uno dei politici particolarmente presi di mira dal profilo fake dietro il quale secondo l’avvocato Ezio Trabucchi si celerebbe un altro salviniano come Maurizio Piasini che ha smentito), ma che ha anche una lunga esperienza politica ed amministrativa (in parte condivisa con Sertori nella giunta provinciale) che hanno spinto l’assessore regionale a fare uno strappo alla regola che egli stesso si è dato, ovvero non rispondere a chi esprime opinioni radicalmente diverse dalle sue per evitare inutili polemiche.

«Caro Ugo, niente è scontato o facile - scrive dunque Sertori -. Lo sappiamo bene entrambi che spesso abbiamo affrontato progetti che sembravano poter essere soltanto sogni inseguiti da temerari. Invece, i risultati ci hanno dato ragione: idee, forza, convinzione e tenacia ci hanno permesso di raggiungere successi per la nostra gente sui quali il più azzardato degli scommettitori non avrebbe puntato un euro. Tutto questo è stato possibile perché come abbiamo sempre sostenuto, le energie, tutte le energie erano volte alla positività. Mai abbiamo speso un minuto per fare male a qualcuno o qualcosa (come sai a volte è difficile e non tutti hanno fatto come noi), ma sempre risorse ed impegno per costruire».

Sertori si dice in qualche modo stupito e rammaricato per la posizione assunta da Parolo che aveva usato un ironico «molto bene, complimenti, avanti così» per commentare le promesse a suo dire irrealizzabili di Salvini e Sertori.

Sassolini tolti

«Non capisco perché negli ultimi tempi tu sia in preda ad un pessimismo cosmico - scrive ancora Sertori -. È successo anche durante la campagna elettorale regionale: avevi previsto la disfatta della Lega in provincia di Sondrio e il dilagare degli amici di Fratelli d’Italia, ma i fatti hanno smentito la tua “nefasta” previsione. Sei stato parlamentare più volte consigliere regionale, sottosegretario e sindaco, questo grazie alle tue capacità, all’impegno e alla Lega, quella di Bossi, di Maroni e Salvini. Per questo sai benissimo che le argomentazioni che hai posto pubblicamente non cambieranno di un millimetro la questione amministrativa, ma al massimo saranno oggetto di polemica politica che, probabilmente, è quello che vuoi».

Per chiudere, prima di dichiarargli la sua «rinnovata stima», Sertori si rivolge all’“amico”: «Io non posso certo darti consigli sia in ordine politico che amministrativo, ma dal punto di vista meramente umano mi pare di poterti dire che non vale la pena lasciarsi prendere da risentimenti, o se vuoi uso un termine improprio “incazzature”: fai male solo a te stesso e personalmente credo che non lo meriti».

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