«Opere olimpiche
C’è troppa fretta
e poca trasparenza»

Documento Otto associazioni di protezione ambientale dal Cai al Touring a Legambiente manifestano timori Chiesto un rapporto sulla compatibilità degli interventi

Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, sui Giochi si apre la battaglia della sostenibilità.

Dichiarata fin dall’assegnazione edizione a impatto zero, la manifestazione sportiva internazionale che farà tappa anche in Valtellina nel 2026 finisce ora nel mirino di otto associazioni di protezione ambientale (Club alpino italiano, Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness Italia, Touring club italiano e Wwf) proprio a causa del pesante impatto che rischia di avere sui territori alpini interessati. Un grido d’allarme quello lanciato, cui l’assessore regionale alla Montagna, Massimo Sertori risponde ricordando piuttosto il principio di sostenibilità alla base della scelta di riutilizzare gli impianti esistenti che ha portato a un’organizzazione dei Giochi diffusa su più province.

Le criticità

Le criticità denunciate dalle associazioni sono molteplici, ma partono tutte da quella che denunciano essere una «totale mancanza di trasparenza che pregiudica le possibilità di confronto con gli organizzatori dell’evento e con le pubbliche amministrazioni interessate».

La preoccupazione, già denunciata a più riprese, nasce dalla fretta con cui, per recuperare i gravi ritardi accumulati, si sta agendo. Quella che ha portato al commissariamento di otto opere - intanto - compreso il completamento della tangenziale di Sondrio, «procedure che - sostengono le associazioni ambientaliste - tendono a eliminare la Valutazione ambientale strategica», il processo cioè finalizzato ad integrare considerazioni di natura ambientale nei piani e nei programmi di sviluppo, per migliorare la qualità decisionale complessiva.

Crescita consapevole

Le associazioni ritengono che soprattutto i Giochi invernali, visti i luoghi dove si svolgono, dovrebbero rappresentare un’occasione di crescita della consapevolezza dei valori ambientali, in particolare di quelli legati alla montagna. «Con le prossime Olimpiadi l’Italia potrebbe dimostrare di essere all’avanguardia nell’applicazione degli standard e delle procedure ambientali in coerenza con l’impegno assunto con il contratto di assegnazione» ribadiscono il concetto già espresso nella lettera inviata un anno fa ai ministeri competenti con cui chiedevano trasparenza e il coinvolgimento nei processi decisionali e che, ad oggi, ancora non ha avuto risposta.

«Non sappiamo nulla per quanto riguarda in particolare l’attivazione delle procedure di Vas nazionale sulle opere essenziali, connesse e di contesto in corso o in preparazione - dicono -. D’altra parte, fino ad oggi, non hanno trovato riscontro concreto neanche le richieste delle associazioni, rivolte alla “Fondazione Milano-Cortina 2026”, di sostenere con la sua autorevolezza la necessità di procedere alle valutazioni ambientali previste dalla legge».

Silenzi

La mancanza di una risposta ha creato nelle associazioni una forte preoccupazione. Anche perché nel frattempo il presidente del consiglio ha nominato l’amministratore delegato della società Milano-Cortina Luigi Valerio Sant’Andrea come commissario straordinario per otto importanti interventi. «La percezione è che, ad oggi, si punti al commissariamento straordinario degli interventi per recuperare il ritardo a scapito però degli impatti ambientali che le opere in corso e in progetto avranno sui territori» denunciano.

Ragioni per le quali le associazioni chiedono la redazione di un Piano unitario e il relativo Rapporto ambientale riguardanti le opere e gli interventi essenziali da sottoporre a procedura di Vas e relativa contestuale Valutazione di incidenza (Vinca), ma anche che la Vas nazionale non venga limitata alla realizzazione delle opere, ma estesa all’incidenza delle variazioni di uso del suolo e alle dinamiche del carico insediativo, sia temporaneo (per i Giochi) sia permanente, oltre a richiedere una risposta a tutto ciò entro la fine del mese.

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