Negozi in crisi
«Eventi, nuovi orari
e tessere fedeltà»

CommercioA breve un incontro fra tutti i soggetti Giambelli: «Un dolore per noi vedere tante chiusure Idee e possibilità ci sono, si tratta di decidere»

Un incontro a breve, brevissimo, tra tutti i soggetti coinvolti e una serie di ipotesi di lavoro: dal cambiamento degli orari da adeguare alle nuove necessità, alla fidelizzazione dei sondriesi nei confronti dei negozi cittadini, passando per il coinvolgimento degli esercenti negli eventi, o nelle giornate di evento, che il Comune sta programmando. Il tutto all’insegna certamente del sacrificio, ma soprattutto della flessibilità.

C’è ancora il difficile momento del commercio cittadino, che pur con qualche carattere accentuato segue lo stesso andamento del resto della provincia e d’Italia con poche eccezioni, nell’agenda dell’associazione mandamentale di Confcommercio guidata da Manuela Giambelli.

Disamina

«Quello che sta accadendo in città mi fa male - dice Giambelli – vedere spegnersi le vetrine e anche giovani rinunciare a lottare, per chi come me è commerciante da sempre rappresenta un dolore. Una situazione accentuata dai due anni di pandemia prima e ora anche dalla guerra, che ha gettato nello sconforto e nella paura le persone, che però per quanto riguarda Sondrio è frutto anche di un trend in atto da tempo. Sono più di dieci anni che urlo tutta la mia preoccupazione, che parlo della necessità di trovare alternative alla vocazione di città di servizi. E ora ecco che i nodi stanno venendo al pettine».

Il ruolo di capoluogo incentrato sui servizi è venuto meno. Lo smart working adottato dalle banche e dagli uffici per far fronte alla pandemia ha svuotato la città.

«La popolazione diminuisce progressivamente - dice Giambelli -. I ragazzi se ne vanno e non tornano più. Bisogna ragionare intorno alla possibilità di “creare” cittadini, rendere cioè appetibile Sondrio per viverci e lavorare. Soltanto in questo modo sarà possibile invertire la tendenza».

In questo molto potrebbero farlo progetti legati a studi universitari o post laurea, ma anche possibilità di vita più serena per chi lavora a distanza o per i pensionati. Temi sui quali secondo Giambelli è tempo di cominciare a riflettere seriamente.

Urgenze

Intanto però, c’è la contingenza da affrontare, quella che parla di negozi e bar che chiudono, di commercianti al limite, di una città nel suo complesso sempre più depressa, perfetto capoluogo del distretto triste delineato a più riprese da Aldo Bonomi.

«Ci stiamo lavorando - dice Giambelli - e lo stiamo facendo su più fronti. Abbiamo già avuto alcuni incontri con il sindaco Marco Scaramellini e con l’assessore Francesca Canovi per capire cosa fare, su cosa intervenire perché le strade da poter prendere sono molte. L’amministrazione ci dice di puntare sugli eventi di qualità per attirare presenze numerose anche da fuori e per questo ci ha già presentato il programma 2022. Un programma decisamente di qualità. Oltre a questo riteniamo si debba pensare anche a riorganizzare i tempi della città e del commercio mantenendo le stesse ore di apertura, ma spalmandole in modo diverso sulle giornate e sulla settimana. E’ inutile tenere i negozi aperti quando non c’è gente e chiuderli quando c’è più passaggio».

Certo un sacrificio per molti negozianti già provati dalle difficoltà economiche dettate dal caro bollette, dagli aumenti delle materie prima, dall’assenza di clienti. «E anche - aggiunge Giambelli - dalla grande distribuzione alle porte di Sondrio e dal commercio on line. Giganti contro cui è difficile lottare, ma che bisogna affrontare».

Interventi

E allora, tramontata dopo l’esperimento di piazzale Bertacchi, l’ipotesi di prevedere parcheggi parzialmente gratuiti per chi arriva in città per fare acquisti, potrebbe rivelarsi utile un’esperienza di fidelizzazione sul modello di quanto fatto in Bassa valle con la Morbegno card che permette ai cittadini di accumulare valore dai propri acquisti. La carta si carica di una percentuale di quanto speso ogni volta che la si utilizza, il cliente accumula un credito che può spendere in uno dei negozi del circuito.

Idee e possibilità ce ne sono. Si tratta di decidere da che parte andare. «Per questo - dice Giambelli - ci sarà un’assemblea con i commercianti, con il Comune e con Sviluppo creativo che organizza gli eventi. Decidiamo quello che vogliano che sia Sondrio e cominciamo a gettare le basi. Tutti insieme però anche se richiede sacrificio. Noi ci siamo».

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