Musica e brindisi. Folla in piazza a Sondrio per salutare il 2023.

Capodanno Fuochi d’artificio e coriandoli giganti. Ballerine, vocalist e scambio di auguri dopo il cenone

Fuochi d’artificio, fontane di coriandoli giganti, musica e tanta gente con le coroncine colorate in testa o il cappello o i capelli all’aria. Una piazza Garibaldi gremita nella notte di San Silvestro ha detto addio ad un anno difficile, capitolo conclusivo di una trilogia che dal 2020 certo non ha risparmiato fatiche e sofferenze, e dato il benvenuto a quello nuovo riponendovi tutte le speranze di giorni finalmente migliori. Anche solamente sereni.

Il ritorno alla vita

L’iniziativa voluta dall’amministrazione comunale sondriese dopo due anni di assenza, proprio a causa del Covid, per rallegrare l’atmosfera dei giorni di festa ha colto nel segno attirando, come una calamita, nel salotto buono tutti coloro che ai cenoni hanno preferito le più intime cene casalinghe.

Fin dall’ora dell’aperitivo le strade del centro, dove le luci dei negozi si sono spente prima del solito per consentire a tutti di godersi la serata, si sono animate anche grazie alla presenza di numerosi turisti arrivati in città dalle località vicine.

Un movimento costante e incessante propiziato, dalle 21,30, dalla musica proveniente dal palco allestito sull’angolo sud est della piazza, tra l’edificio della Banca popolare di Sondrio e il Grand Hotel della Posta e dopo un’ora dallo spettacolo che ballerine, vocalist e dj hanno regalato al pubblico, scandito dalle canzoni più ascoltate e scaricate durante l’anno. Una presenza di pubblico che è andata via via aumentando con il passare delle ore raggiungendo il culmine intorno alla mezzora dalla mezzanotte quando la piazza si è riempita.

Un colpo d’occhio incredibile per chi era sul palco o per ci ha seguito lo show dalle finestre dei palazzi o da quelle del Grand Hotel della Posta. Più gente presente, anche il clima (non quello meteo decisamente favorevole ai festeggiamenti all’aperto) si è fatto più caldo. La timida ritrosia dei valtellinesi ha man mano lasciato posto all’allegria, ai balli e ai brindisi da condividere perché insieme agli altri tutto ha un sapore più buono.

Il rito collettivo del conto alla rovescia, scandito dal palco e riecheggiato dalle voci dei presenti, è sfociato in una salva di fuochi di artificio che da Triangia hanno illuminato il cielo sopra Garibaldi, di scintilline, di mani alzate, canti a squarciagola e bicchieri (rigorosamente di plastica come imposto dall’ordinanza sindacale) sollevati in aria. Baci, auguri, selfie e fotografie e poi via con la lunga cavalcata attraverso i decenni dagli anni 70 di Gloria Gaynor fino agli anni 90 passando per i tormentoni, quelli che danno il nome allo show, che tutti almeno una volta nella vita hanno cantato o ballato.

Selfie e foto di gruppo

E che hanno ricantato e riballato anche in piazza. Una piazza affollata di ogni sorta di umanità: giovani, famiglie, ma anche gruppi di amici over “anta” che si sono rituffati nei ricordi della loro gioventù e bambini che hanno pattinato intorno alla statua di Garibaldi o sono scesi in slittino sulla pista di ghiaccio artificiale a suon di musica.

La festa, come da programma, è terminata poco dopo l’una con un’infilata di quattro canzoni tutte italiane culminata con un propiziatorio “Senti che bel vento, non basta mai il tempo, domani un altro giorno arriverà, domani un altro giorno ormai è qua” di Vasco Rossi. E poi tutti a casa. Sul porfido della piazza solo i coriandoli.

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