Morti raddoppiati
negli ultimi 2 anni
L’effetto del Covid

DatiI numeri Ats sulle cause dei decessi nel territorio Virus, ma soprattutto tumori e malattie cardiovascolari

Dall’inizio della pandemia, il Covid-19 ha causato 853 decessi di residenti nel territorio dell’Agenzia di tutela della Salute della Montagna. In poco meno di due anni, il virus è stato la causa principale della morte di 490 uomini e 363 donne.

Numeri ancora parziali, poiché il registro mortalità dell’Ats è in fase di completamento per il 2021 e finora vi sono stati inseriti circa l’80% dei decessi avvenuti. Non mancano però anche 39 ulteriori morti per le quali la causa sospetta è ugualmente il virus.

Il territorio

Il territorio dell’Ats, che si estende per 4.756,85 kmq ed è suddiviso in 134 comuni, contava 296.949 residenti all’inizio del 2020. Di questi, suddivisi in 77 comuni, erano 180.425 quelli di Valtellina e Valchiavenna, il 60,76% del totale. I dati della mortalità forniti, dunque, per il 33,55% riguardano anche la popolazione della Valle Camonica e per il 5,69% quella dell’Alto Lario.

La causa principale di morte, anche in tempo di pandemia, rimane legata alle malattie cardiovascolari, che nel 2020 hanno cagionato una morte su quattro e nel 2021 il 27% dei decessi, quanti quelli attribuibili ai tumori, che nel 2020 erano la causa del 23% delle morti.

Nello specifico, nel 2020 sono stati 480 gli uomini e 558 le donne a morire a causa di malattie cardiovascolari, per un totale di 1.038 residenti nel territorio dell’Ats della Montagna. Nel 2021, seppur con i dati ancor mancanti, la stessa causa è stata responsabile del decesso di 444 uomini e 498 donne, per un totale di 942 individui. I tumori, invece, nel 2020 hanno causato 968 morti (553 uomini e 435 donne) e 716 (408 maschi e 308 femmine) nel 2021. Se ne evince che a morire di tumore sono soprattutto gli uomini, il 55,8% sul totale delle morti per questa causa, mentre le malattie cardiovascolari colpiscono soprattutto le donne (53,85%).

Coronavirus

La percentuale più grossa dei decessi, il 37% (4.181) nel 2020 e il 36% (2.630) per i dati provvisori del 2021, sono da ricondurre alla somma delle altre cause che non rientrano nelle tre principali, tumore, malattie cardiovascolari e Covid-19. Che nel primo anno di pandemia ha causato sul territorio dell’Ats della Montagna ben 599 morti, il 14% del totale. Ad essere colpiti soprattutto gli uomini. Sono stati 345 i deceduti a causa del virus, mentre le donne 254.

Una tendenza confermata anche lo scorso anno, quando la letalità del virus, con il sopraggiungere della campagna vaccinale massiva, è decisamente calata. Sul totale di 254 morti finora registrati, il 9,66% dei 2.630 complessivi, 145 erano uomini e 109 donne.

In rapporto all’età

Guardando alle morti causate dal virus in rapporto all’età dei deceduti, si evince che il Covid-19 nel 2021 non è stato letale per alcun residente dell’Ats della Montagna al di sotto dei 35 anni. Ad essere colpite, come noto, sono maggiormente le persone anziane: 80 quelle sopra gli 85 anni decedute e 45 nella fascia compresa tra gli 80 e gli 84 anni. Elevato anche il numero dei morti tra i 75 e i 79 anni, che sono stati 40, uno in più di quelli nella fascia tra i 70 e i 75 anni.

Decisamente meno (26) i decessi dai 65 ai 69 anni e 10 quelli nella fascia dai 60 ai 64 anni. Tradotto in percentuali, questo significa che oltre il 94% delle morti causate dal Covid-19 è riconducibile a persone sopra i sessant’anni di età.

Il triennio

Interessante, infine, il rapporto dei decessi degli anni 2020 e 2021 rispetto alla media triennale precedente la pandemia. È evidente un aumento della mortalità nel corso del 2020 (130%), più marcato negli uomini (137%) rispetto alle donne (124%). La tendenza all’aumento della mortalità è confermata per il 2021, pur con valori inferiori rispetto al primo anno di pandemia (106%) e continuando ad interessare principalmente la popolazione maschile (112%).

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