Mele, riserve di acqua per una settimana

Il punto Di Mango (Melavì): «Situazione non omogenea, problemi dove non ci sono gli impianti di irrigazione». Unica speranza nelle precipitazioni, al momento non attese. Rispetto al 2021 pochissime piogge in maggio e luglio

Il conto alla rovescia per la “deadline” – per usare un termine tecnico –, ovvero il limite di garanzia a livello di approvvigionamento di acqua, è iniziato. Se le condizioni resteranno immutate lungo tutta questa settimana, non si riuscirà ad andare oltre il prossimo 25 luglio.

Continua il nostro viaggio nelle realtà della provincia di Sondrio più colpite dalla crisi idrica. La riflessione si sposta oggi nei meleti, grazie al contributo di Francesco Di Mango, dell’ufficio tecnico di Melavì, società agricola con sede a Ponte in Valtellina.

È notizia di ieri, innanzitutto, la comunicazione da parte del Consorzio di miglioramento fondiario “Sponda Soliva” con cui vengono ridotte le ore di irrigazione. «A seguito – spiega – della diminuzione della portata del Torrente Fontana, dal quale si attinge per poter irrigare i comuni di Piateda, Tresivio, Chiuro, Ponte in Valtellina, Teglio, Bianzone e Villa di Tirano, i turni irrigui sono stati ridotti da 12 a 8 ore». In più, ieri anche il Comune di Teglio si è unito agli altri che hanno adottato ordinanze per limitare il consumo di acqua.

Disomogeneità

In generale, sottolinea Di Mango, bisogna evidenziare che «la situazione riscontrata non è omogena dappertutto»: infatti, «dov’è presente l’impianto d’irrigazione attualmente abbiamo una buona pezzatura e buona qualità delle mele. Diversamente, dove non sono presenti gli impianti e, per di più, siamo in presenza di terreni sciolti con una ridotta capacità di trattenere l’acqua, riscontriamo una capacità di campo – la quantità di acqua contenuta nel terreno, nda – praticamente azzerata», spiega.

Dunque, «le piante tendono ad avvizzire e si osserva un rallentamento di maturazione, che si ripercuote in calibri dei frutticini nettamente inferiori. In questi casi, la situazione è particolarmente critica».

In particolare, «se, effettivamente, come prospettato, le riserve irrigue dovessero esaurirsi al 25 luglio, dovremmo far affidamento solo alle piogge, ma attualmente non sono attese. Per di più a complicare la situazione, già di per sé non rosea, ci sono le temperature elevate che stiamo riscontrando».

Il riscaldamento

I dati di Melavì parlano di un + 1.28°C registrato ad aprile (rispetto allo stesso periodo nel 2021), aumento che sale addirittura a +4.04°C a maggio. Giugno «si conferma abbastanza in linea con lo scorso anno, mentre nella prima metà di luglio possiamo parlare in media di un + 3.3°C», aggiunge.

Quali sono le conseguenze più rilevanti? «I danni per ora si riscontrano solo nei siti senza impianto irriguo o con problemi nella distribuzione dell’acqua. In questi casi si riscontra un leggero appassimento delle foglie nelle ore più calde della giornata: generalmente non è uniforme in tutto il frutteto, ma si manifesta più precocemente in determinate zone dove il terreno è più leggero e risente per primo della mancanza d’acqua».

Purtroppo, però, «non vi è possibilità di ricorrere ai ripari: l’irrigazione ha l’obiettivo di massimizzare l’assimilazione del carbonio attraverso la fotosintesi e la traslocazione degli zuccheri ai frutti, migliorandone gli aspetti quali-quantitativi». Insomma, come sottolinea Di Mango, «bisogna prevedere la restituzione della quota di acqua evapotraspirata dalle piante, altrimenti si va incontro al punto di non ritorno». In questi casi occorre «fare un bilancio idrico, cioè calcolare l’acqua persa per evaporazione ed evapotraspirazione, da una parte, e quella fornita dalle piogge e dalle irrigazioni, dall’altra. I due dati dovrebbero essere uguali».

Melavì si affida alla stazione di monitoraggio nei campi di Piateda. A livello di precipitazioni, il confronto con la stagione 2021 è davvero impietoso: si salvano solo i mesi di aprile e giugno (rispettivamente +16,2 mm e +39 sulla quota dell’anno passato), mentre del tutto deficitari sono maggio (circa la metà delle piogge nel 2021, -51,4 mm) e luglio che, per ora, si ferma a -48,4.

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