
Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 01 Maggio 2023
Mattoncini in valle. Capolavori di Lego
con il campione
Chiuro Oltre 500 metri quadrati di esposizione in centinaia per le costruzioni da capogiro in palestra . Van de Hoogen: «Prima di procedere, bisogna pensare»
Piccoli e grandi fan di Lego, entusiasti di potersi confrontare e di giocare insieme ad un campione come Stefan van den Hoogen nel fine settimana a Chiuro ospite di spicco di Valtbrics, l’associazione presieduta da Lorenzo Battaglieri, che ha organizzato nella palestra del paese “Mattoncini in valle”, oltre 500 metri quadrati di esposizione di costruzioni da capogiro nella palestra comunale.
Lezione di vita
Vincitore della prima edizione spagnola di Lego Masters, talent show televisivo basato sulla costruzione con i Lego (non esiste in Italia), Stefan van den Hoogen è stato intervistato da Battaglieri nel tardo pomeriggio di sabato all’auditorium “Valtellinesi nel mondo”, dove ha raccontato l’esperienza in tv, ripercorrendo la sua storia di Afol, acronimo di Adult fan of Lego, come sono solito chiamarsi gli appassionati del gioco di incastri.
«Quest’anno “Mattoncini in valle” ha fatto un salto di qualità: abbiamo l’onore di avere con noi un campione della competizione internazionale Lego Masters» ha esordito Battaglieri, che dopo il faccia a faccia con van den Hoogen, condotto grazie all’aiuto dell’interprete Paola Codazzi, docente di spagnolo, ha voluto portare esempi concreti di come e quanto i Lego possano agevolare l’apprendimento in classe, validi ausili didattici anche per quelli che lui ha definito «alunni speciali», affetti da autismo oppure con difficoltà nell’apprendimento. Con i Lego insegnare matematica, chimica, tecnologia diventa più semplice, «anche spiegare l’analisi logica e persino far apprezzare e conoscere la Divina Commedia» ha dimostrato Battaglieri proiettando slide di esempi concreti da applicare in aula.
Sposato con due figli, originario di Valencia, van den Hoogen è presidente nonché ambassador di Valbricks: «Io e Stefan ci siamo conosciuti assolutamente per caso. Per un mio errore nel digitare sulla tastiera il nome della mia associazione: ho dimenticato un t. E ho scoperto la sua associazione. Così siamo entrati in contatto» ha svelato Battaglieri, al tavolo dei relatori insieme a Giuseppe Pozzi, Afol, nonché amico, con cui ha fondato Valtbricks nel 2015, che promuove il gioco con i mattoncini colorati più famosi al mondo e che si contraddistingue per organizzare attività e fare beneficenza. Tant’è: il frutto della due giorni, che ha richiamato centinaia di visitatori a Chiuro, si è tradotto in un regalo di materiale vario per la scuola dell’infanzia parrocchiale del paese.
«Questa mia passione per i Lego è iniziata per gioco - ha raccontato van den Hoogen - e oggi è diventata un lavoro. Ma per me sono sinonimo anche di divertimento, impegno professionale e benefico, nonché di interventi didattici».
A Lego Masters Spagna ha trionfato nella finale (24 ore di lavoro suddivise in due sessioni da 12 ore no stop) realizzando una costruzione dell’albero della vita. «Prima di costruire, ricordatevi, bisogna pensare» il consiglio dato alla platea e ai tanti bambini presenti che non hanno lesinato domande. Non va bene mettersi subito a incastrare uno dopo l’altro i mattoncini, procedendo a caso: «Fondamentale - ha proseguito il campione - prima mettere a fuoco la situazione e pensare. Poi mai mollare e andare avanti con pazienza e determinazione. Con i Lego imparate a vivere!».
Mettere a fuoco bene
Ma come si diventa campione di Lego Masters? «Non è un caso. Non lo si diventa dall’oggi al domani. È necessario che prima ci sia stato un percorso», che per lui è stato lungo 30 anni, da quando ha iniziato a cimentarsi con il gioco con i Lego. Per l’appunto il gioco: «Giocare significa imparare a conoscere il mondo - ha concluso Battaglieri - e l’altro, entrandoci in relazione». Non c’è età per il gioco, poiché «si invecchia quando si smette di giocare. E non è importante chi vince: l’importante è divertirsi»
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