Manca il personale. Ictus, le urgenze si curano a Milano

Sanità La stroke unit di Neurologia di Sondrio chiusa fino al 15 agosto per garantire le ferie al personale. In caso di emergenza il paziente viene immediatamente trasferito in elicottero all’ospedale di Niguarda

L’allarme l’aveva lanciato lunedì scorso l’Ordine dei medici della provincia di Sondrio. Il presidente Alessandro Innocenti aveva sollevato il tema della difficoltà da parte di Asst Valtellina e Alto Lario nel garantire il regolare funzionamento della stroke unit di Neurologia per la cura della patologia tempo-dipendente dell’ictus cerebrale. Difficoltà provocata dalla presenza in tutta l’azienda di due soli neurologi, uno all’ospedale di Sondrio e uno di Sondalo.

Situazione limite

Una situazione limite, figlia dell’ormai cronica carenza di personale medico, che ha costretto Asst Valtellina e Alto Lario a chiedere supporto temporaneo all’ospedale Niguarda di Milano. Per poter garantire le ferie ai medici in servizio, i pazienti affetti da ictus che hanno bisogno di ricovero e di trattamento in urgenza, da sabato scorso e fino al 15 agosto vengono trasferiti in elicottero alla stroke unit di Neurologia dell’Asst Grande ospedale metropolitano Niguarda.

«Si tratta di una sospensione temporanea - precisa Tommaso Saporito, direttore generale di Asst Valtellina e Alto Lario - perché dalle ore 8 del 16 agosto la stroke unit di Neurologia della nostra Asst tornerà ad essere operativa, pronta ad accogliere i pazienti colpiti da ictus ischemico. Purtroppo, in assenza di medici neurologi in numero sufficiente, abbiamo individuato un presidio ospedaliero di livello che, nel rispetto della finestra terapeutica prevista in questi casi, garantirà le cure necessarie ai pazienti. Pazienti che, terminata la fase acuta, torneranno nei nostri ospedali per proseguire le cure».

Nella nota di Asst non è precisato quale sia la finestra terapeutica, ma è pacifico che «se è garantito il rispetto dei tempi di intervento» significa che il paziente con sospetto ictus viene subito trasferito in elicottero dal punto in cui viene preso in carico (sia la propria abitazione, il luogo di lavoro, o qualsiasi altra realtà) e portato direttamente al Niguarda, senza alcun passaggio intermedio. In modo da non perdere tempo prezioso e poter essere trattato come se fosse a Sondrio, in carico all’equipe di stroke unit dedicata.

In questo senso, si rivela prezioso il servizio di elisoccorso h 24 introdotto da pochi mesi. Inotre, almeno sotto questo punto di vista gioca a favore il fatto che siano previste giornate di bel tempo, perché il volo notturno, ma anche diurno, può essere fatto soltanto a vista.

Le soluzioni

«Nel frattempo siamo concentrati sulla ricerca di medici, sia neurologi sia di altre specialità, per sopperire a una carenza che è purtroppo comune agli ospedali di tutta Italia e quindi,molto difficile da affrontare - prosegue Saporito -. La scelta operata anni orsono a livello nazionale, di imporre il numero chiuso per gli accessi alla facoltà di Medicina e per le borse di studio di specializzazione, ci priva oggi di medici specialisti e di medici di medicina generale, mettendo in grossissima difficoltà, le organizzazioni sanitarie nel garantire i livelli essenziali di assistenza. In aggiunta - conclude Saporito - i territori decentrati come il nostro, sono ulteriormente penalizzati in quanto i professionisti scelgono sedi più comode da raggiungere».

L’auspicio è che, un servizio così salvavita come la stroke unit di Neurologia torni a pieno regime in Asst Valtellina e Alto Lario, tanto più che ha sempre rappresentato un fiore all’occhiello, della medesima.

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