«Mamme al lavoro,
chi cura i figli?»

Turcatti (Cgil): «Decine di telefonate al giorno di donne preoccupate, molte saranno costrette a dimettersi». Intanto i genitori organizzano una protesta

Le prime attività il 4 maggio e dal 18 dovrebbero riaprire anche i negozi. Le scuole però restano chiuse, così come restano al palo tutte le attività destinate a bambini e ragazzi che potranno concedersi solo qualche passeggiata con i genitori. Ma se mamma e papà dovranno tornare a lavorare e i nonni stare al riparo dai contatti chi si prenderà cura di loro? Se lo sono chiesti in tanti in questi giorni dopo la comunicazione delle prime tappe della cosiddetta fase2, che ha dimenticato di affrontare la questione delle famiglie. Un silenzio che lascia presagire che toccherà ai singoli gestione e organizzazione della quotidianità da qui a quando le scuole riapriranno

Un problema che tocca moltissime famiglie e riguarda da vicino, in particolare, le mamme lavoratrici.

«Ricevo decine di telefonate al giorno da parte di donne che in questo momento non hanno idea di come conciliare lavoro e famiglia» conferma Michela Turcatti segretaria generale della Funzione pubblica della Cgil, da sempre impegnata nella battaglia per i diritti delle donne.

«Il rischio è - prosegue la sindacalista - che molte saranno costrette a dimettersi. Come sempre saranno le donne a trovarsi davanti al bivio, a dover scegliere tra lavoro e famiglia». Soluzioni intanto non sembra di vederne né a livello nazionale, né a quello locale. Qualche buona intenzione sì - la Regione ha inviato una serie di richieste al Governo -, ma i tempi stringono e il 4 maggio è dietro l’angolo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA