Ma c’è chi non riapre
«Ancora troppi dubbi»

L’altra Sondrio«Meglio aspettare qualche giorno» Non tutti sono pronti: «Siamo stati presi alla sprovvista»

Le problematiche relative alla perfetta realizzazione del protocollo di sicurezza, la difficoltà nel reperire tutte le merci ed i prodotti necessari, ma anche i timori per quello che è definito un “periodo di prova temporaneo”, che in caso di riacutizzarsi dei contagi chissà a quali conseguenze porterà. . I dubbi sono ancora tanti, e l’improvviso “liberi tutti” della Regione Lombardia tra venerdì e sabato ha spiazzato molti gestori. Così non sono pochi i locali pubblici della provincia che ieri non hanno riaperto al pubblico

Come i responsabili del Bar Sport di piazza Garibaldi, che preferiscono prendersi ancora qualche giorno: «Le tempistiche sono state davvero assurde – fanno sapere dal locale in centro città – con comunicati a tarda sera e decisioni contrastanti. Preferiamo fare le cose con calma e prepararci al meglio, in modo da garantire un’accoglienza come sempre di livello ai nostri clienti. Quindi è probabile che la nostra riapertura slitti al 1° giugno, a meno che con si riesca a concludere gli interventi qualche giorno prima».

È sulla stessa linea d’onda Monia Tressoldi del Timeout Sport Cafè di via Aldo Moro: l’intera questione poteva e doveva essere gestita altrimenti: «È meglio che io non commenti lo scarso preavviso e le modalità con cui si è decisa la riapertura e soprattutto il fatto che si tratti di un provvedimento provvisorio, col rischio di dover richiudere in caso di una nuova pandemia. Ci vorranno ancora alcuni giorni prima di riaprire: i fornitori non riescono a servire tutti e organizzare il lavoro con restrizioni e distanziamenti non è semplice. Spero di essere pronta per giovedì o venerdì».

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