Lombardia, nei luoghi di lavoro
obbligatorio misurare la temperatura
Aperture, Fontana decide domani

La decisione della Regione, che ha deciso di aspettare a specificare quali attività potranno aprire da lunedì

In Lombardia il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro, dovrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea da parte del datore di lavoro o di un suo delegato. Se la temperatura risulterà superiore a 37,5 non sarà consentito l’accesso o la permanenza sul luogo di lavoro: il lavoratore sarà momentaneamente isolato e il datore di lavoro, tramite il medico competente, dovrà comunicare la circostanza all’Ats. E’ quanto prevede una nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Attilio Fontana, valida da lunedì 18 maggio. Raccomandata «fortemente» la misurazione della temperatura ai clienti o agli utenti.

La scelta su quali attività potranno riaprire da lunedì «verrà fatta dopo un’analisi attenta della situazione e quelle che sono le garanzie sanitarie». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.

”Noi faremo un ampliamento delle aperture nel caso in cui ci sia la certezza della garanzia sanitaria» ma anche tenendo conto “della situazione economica. Dobbiamo trovare un equilibrio tra le due necessità», ha spiegato Fontana, durante la conferenza stampa di presentazione del tour ’Ripartilombardià a Palazzo Pirelli.

«Una risposta - ha aggiunto Fontana - la potrò dare soltanto dopo aver letto le linee guida dell’Inail e aver letto il provvedimento governativo e dopo aver fatto un giro di consultazioni. Questa mattina ho incontrato il tavolo per la competitività e oggi pomeriggio avrò un incontro con i sindaci di capoluogo di provincia per ascoltare il loro parere. Domani mattina avremo un confronto con il comitato tecnico-scientifico.

Dopo si potranno prendere delle decisioni definitive».

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