Lo sviluppo di Sondrio in cinque punti. Il Piano strategico del turismo

Turismo Presentato lo studio sulle linee di intervento: sport, eventi, cultura, enogastronomia e sostenibilità

Cinque linee di sviluppo, proprio come i cerchi di quelle Olimpiadi che rappresentano un punto di riferimento imprescindibile per la Valtellina, da declinare attraverso azioni concrete, e un percorso che deve basarsi sulla condivisione, anche tra pubblico e privato, avendo ben chiari meta e target da raggiungere.

Sono lo sport, gli eventi, la cultura, l’enogastronomia e la sostenibilità a reggere il piano strategico del turismo della città di Sondrio di cui si è occupato Giorgio Bianchi, Pkf hospitality group, e che è stato presentato ufficialmente ieri mattina nella sala consiliare del comune davanti anche a numerosi di quei portatori d’interesse con cui ci si è confrontati.

Novità assoluta

Un piano che è una novità assoluta per Sondrio come ha ricordato lo stesso Bianchi, e che rappresenta un patrimonio a disposizione dell’intera comunità. «Il lavoro guarda a quanto fatto finora facendone sintesi - ha sottolineato il sindaco Marco Scaramellini in riferimento al focus del professor Celati di un anno fa, ma anche agli altri momenti di confronto succedutisi - per capire come muoverci nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Le criticità le conosciamo fin troppo bene, vorremo ora passare alle soluzioni. L’auspicio è che ci si possa muovere tutti insieme in maniera coordinata anche in vista delle Olimpiadi. Sono convinto che la media bassa Valtellina abbiano ancora margini di crescita importanti».

Il piano anche per queste ragioni, attraverso una visione quanto più omogenea possibile per consentire a Sondrio di essere percepita come destinazione turistica, è stato elaborato con pragmatismo e concretezza. «I cinque assi di sviluppo - aggiunge l’assessore comunale al Turismo Michele Diasio - sono la base di qualcosa che è già stato fatto e di quello che sarà».

«Sondrio possiede tutti i requisiti e ha le condizioni necessarie per potersi giocare un ruolo turistico - sottolinea Bianchi -: ha una posizione baricentrica, ha davanti a sé un appuntamento importante come quello delle Olimpiadi 2026 e una domanda che chiede soltanto di essere “catturata”. Purché ci si muova strategicamente determinando fin da subito gli obiettivi condivisi, misurandoli e definendo dove si vuole arrivare e qual è il target a cui ci si rivolge. Oggi il nostro mercato è prevalentemente nazionale (80%), ma già quest’estate c’erano tanti turisti stranieri». Niente può essere lasciato al caso. Anche la raccolta e l’analisi dei dati, il monitoraggio non solo quantitativo ma anche qualitativo dei flussi, deve avvenire in tempo reale o quasi: «Non possiamo tarare la nostra offerta sui numeri del 2019 o del 2021. Dobbiamo avere i dati se non di oggi, almeno di ieri o dell’altro ieri al massimo» sostiene Bianchi.

Una base di partenza su cui costruire proposte e migliorare ciò che già c’è. Che nel caso dello sport significa organizzare eventi in bassa stagione, piuttosto che creare e riqualificare impianti, «perché - dice Bianchi - siamo molto bravi negli sport individuali, meno in quelli di squadra che dobbiamo far crescere attraverso la valorizzazione dei luoghi d’incontro». Un calendario più ricco - «pensiamo ad un nuovo grande appuntamento» - e maggiormente condiviso è la risposta per i settori degli eventi e della cultura. Dove condivisione significa sviluppare accordi con enti, consorzi, università e fondazioni soprattutto sul fronte culturale, ma anche coinvolgimento dell’intero territorio. «Quando c’è il Sondrio festival, tutta la città deve essere focalizzata su quello - dice Bianchi -, la stessa cosa per il Wine trail che deve coinvolgere tutti gli operatori almeno per una settimana».

Azioni mirate

Le azioni mirate per la valorizzazione dell’enogastronomia, che ha nelle Langhe un importante punto di riferimento, sono legate alle visite guidate nelle aziende di produzione, alla possibilità di adozioni a distanza dei vigneti, piuttosto che alla creazione di una mappa del gusto che guidi alle eccellenze del territorio.

Quanto alla sostenibilità, Bianchi si rifà alle parole di Carlin Petrini, fondatore di Slow food, secondo cui la sostenibilità, che non a caso in francese si traduce con durabilité, significa qualcosa che dura nel tempo. «Per questo - conclude Bianchi - dobbiamo creare qualcosa che vada oltre le Olimpiadi e faccia star bene chi viene sul territorio, ma anche chi ci vive. Il turismo sostenibile è anche questo: rivitalizzare i luoghi a beneficio della comunità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA