Lavori finiti, meno sprechi in ospedale

Sondrio Nel padiglione nord ridotte le emissioni inquinanti - Ambienti interni più confortevoli e funzionali. Il direttore generale: «Il cappotto realizzato ci permette di avere un edificio efficiente sotto il profilo energetico»

Riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti, ambienti interni più confortevoli e funzionali e anche, perché no?, un impatto visivo più accattivante.

È l’esito dell’intervento di riqualificazione cui è stato sottoposto il padiglione nord dell’ospedale di Sondrio, quello più interno rispetto all’ingresso di via Stelvio, posto all’estremità nord-ovest del complesso ospedaliero, con vista sulle vie don Bosco e Brennero.

Un poderoso edificio a cinque piani sottoposto a interventi di restyling durati un anno a cui, recentemente, sono stati tolti i veli, tanto da presentarsi del tutto rinnovato alla cittadinanza e agli abituali fruitori dei servizi ospedalieri.

Necessità

«Da decenni non si interveniva sulla struttura del padiglione nord - dice Tommaso Saporito, direttore generale Asst - e negli ultimi anni si era evidenziata la necessità di eseguire lavori per migliorare l’isolamento termico e acustico. Opere eseguite dall’impresa che gestisce i servizi relativi alla fornitura di energia per gli immobili aziendali, secondo quando espressamente previsto dall’appalto, e che non hanno comportato spese per l’Asst. Il cappotto realizzato ci permette, quindi, di avere un edificio efficiente sotto il profilo energetico, e di risparmiare sui consumi, mitigando anche l’impatto del freddo e del caldo sulla struttura e, soprattutto, sui pazienti e sugli operatori sanitari che la vivono».

Niente più grandi sudate durante i picchi di caldo estivo, come capitava in precedenza e ancor più nel padiglione nord, forse perché più esposto al sole.

E ricordiamo che sono tanti i reparti e i servizi che questo padiglione ospita, a cominciare dal Laboratorio analisi e Medicina nucleare nel seminterrato, e, quindi, la Radiologia e Medicina al piano terra, e, a salire, reparti ed ambulatori come quelli di Cardiologia, Emodinamica, Unità coronarica, Urologia, Endoscopia, Oncologia, Oculistica, Otorino, Ostetricia, Ginecologia, e Neurologia. Nel dettaglio, l’intervento, avviato nell’autunno dello scorso anno, ha previsto la coibentazione delle pareti e del piano del sottotetto allo scopo di ridurre il fabbisogno termico complessivo della struttura, realizzando un risparmio, in termini di energia, pari a 116,17 tonnellate equivalenti al petrolio, oltre a un contenimento dei costi e a una riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera.

Anni Cinquanta

Si tratta di uno stabile articolato in diversi settori fra loro interconnessi, quello principale, cioè, lungo 105 metri e largo 15, nel quale si inseriscono due edifici di 25 metri per 15, che vanno a formare due corti interne. Una struttura risalente agli anni Cinquanta del secolo scorso e, come in uso all’epoca, privo di qualsiasi forma di isolamento.

E siccome anche l’occhio vuole la sua parte, di molto migliorato è anche l’aspetto esteriore dello stabile, perché «la colorazione delle facciate - osservano da Asst -, eseguita in accordo con le indicazioni giunte dal Comune di Sondrio, crea un legame visivo con gli altri padiglioni e mitiga l’impatto della costruzione nel contesto urbano, uniformandolo agli altri padiglioni. Il giallo avorio chiaro, leggermente più intenso rispetto alla tinta originaria, al quale si alternano le fasce bianco ghiaccio, movimenta i prospetti rendendoli meno monotoni».

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