Lago Palù profondo solo cinque metri

Chiesa in Valmalenco Domenica la tradizionale posa della statua del Cristo in uno specchio d’acqua prosciugato. «Nel 2007 siamo scesi a 16 metri. Ma adesso c’è maggiore pulizia». Una tradizione che si ripete da cinquant’anni

«La giornata di taglio religioso e, insieme, ecologico, è venuta bene lo stesso, però, vedere il lago Palù ridotto ai minimi termini, alto non più di cinque metri nel suo punto massimo, quando siamo arrivati a contarne fino a 16, di metri, negli anni 2007-2008, fa una grande tristezza».

A dirlo Maria Cristina Pedrazzoli, 53 anni, di Sondrio, che dal 14 dicembre dello scorso anno ha ereditato la conduzione di un club sportivo come i Valtellina Sub, oggi trasformatosi in Associazione sportiva dilettantistica, per anni presieduti da Vittorio Mitta.

Mezzo secolo

È esattamente da cinquant’anni, precisamente dal 1972 che i sub, la prima domenica di agosto salgono in alta Valmalenco, ai 1.925 metri del lago Palù di Chiesa in Valmalenco, per condurre la loro storica giornata ecologica di pulizia delle rive del lago, voluta dai soci fondatori del club sportivo, che ha avuto fra le sue colonne portanti, fra gli altri, Gianfranco Cerri, Claudio Cantoni, Sandro Montani e Sergio Mitta. Coloro che hanno piantato il seme della subacquea, in una terra di montagna come la nostra, e che l’hanno volta al suo servizio, perché, i sub locali, da sempre, sono vocati alla tutela dell’ambiente e al servizio di protezione civile.

«La nota negativa è rappresentata dalla siccità che ha fatto crollare il livello del lago alpino - osserva la presidente Pedrazzoli - però se vogliamo guardare il lato positivo della medaglia rispetto alla giornata di domenica, consiste nel fatto che c’è più senso ecologico fra chi frequenta la montagna. Basti dire che domenica abbiamo trovato pochissime bottiglie, lattine e ferro sui fondali, mentre anni fa si trovava di tutto e di più».

Certo, le acque erano particolarmente torbide, proprio per via del fondale basso, tant’è che non è stato facile riuscire a posizionare il Cristo in quelli che chiamare “abissi” appare più che un eufemismo.

«Come sempre, dopo la Messa celebrata sulla nostra barchetta da don Andrea Gandossini - dice la presidente - con una discreta presenza di turisti, nonostante il tempo non troppo clemente, e dopo la benedizione della statua del Cristo, abbiamo proceduto a sistemarlo sul basamento posto in fondo al lago. Ma l’operazione è stata difficile perché non ci si vedeva».

Le pinne dei sub, infatti, toccando terra, contribuivano a sollevare il limo e ad intorbidire ulteriormente le acque e, oltretutto, il peso della statuetta in bronzo - almeno 10 chili, tanti per i suoi 60 centimetri - non ha facilitato certo le cose.

La tradizione

Ad assicurarsi il compito di collocarla al suo posto, come sempre, tre neofiti al primo grado del corso di subacquea, Andrea Tampini, Simone Faldarini e Francesca Leone, con il supporto di una figura nuova, una sorta di “sirenetta”, impersonata da Lara Gandossini, una delle prime corsiste di “mermaiding” (nuoto delle sirene, con muta, appunto, da sirena a pinna unica) dei Valtellina Sub.

Alla termine della cerimonia si sono ritrovati al rifugio Palù per il pranzo una quarantina di sub, fra subacquei veri e propri, apneisti, giocatori di rugby subacqueo, corsisti di nuoto pinnato e di mermaiding e volontari di protezione civile.

Una giornata resa più complicata anche dalla necessità di trasportare in quota, con un pick up e quattro per quattro, tutte le bombole di ossigeno e le attrezzature necessarie, con l’ausilio della Protezione civile di Sondrio e di mezzi della Provincia, essendo, la funivia Snow Eagle, in manutenzione.

«A settembre torneremo in quota per riportare a riva la statuetta del Cristo - dice Pedrazzoli - dato che il ghiaccio potrebbe rovinarla, come è già accaduto anni fa quando ha il gelo ha spezzato le braccia». Chissà se, il prossimo inverno, sarà tanto gelido quanto è bollente l’estate in corso.

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