L’Aci sul Trippi. «Così è un errore, ma si può correggere»

Viabilità Il presidente Mariani e il progetto contestato. «Sbagliata una rotonda lungo la tangenziale. Basterebbe allungarsi di 200 metri, confrontiamoci»

«Un’opera inutile se lo scopo è quello di fluidificare il traffico e spingere per una mobilità sostenibile in vista delle Olimpiadi 2026. Un’opera che va assolutamente fatta, perché il passaggio a livello deve essere eliminato, ma non con un intervento peggiorativo: la rotonda a raso sulla tangenziale in viale Europa è totalmente inaccettabile».

Un coro

Non sono (solo) gli abitanti di Montagna a puntare il dito contro il progetto per il superamento della ferrovia al Trippi, e neppure l’amministrazione comunale del paese o i partiti per chissà quale interesse di parte, a bocciare la soluzione prospettata da Anas mercoledì nell’incontro a palazzo Muzio con tanto di tavole progettuali e rendering: è l’Aci di Sondrio che qualche competenza in fatto di strade e trasporti ce l’ha.

Come già aveva fatto per il progetto del cavalcavia della Sassella e anche per lo svincolo sulla Statale 38 a Cosio, il presidente Andrea Mariani arriva dritto al nodo della questione esprimendo le perplessità che, assicura, avrebbe avanzato anche alla riunione in Provincia, a cui era stato invitato ma che per ragioni di lavoro ha dovuto disertare: «Mettiamo mano a un errore (la conclusione della tangenziale sul passaggio a livello) con altri due». La rotonda a raso e l’innesto della strada a Montagna su una curva.

«Le opere vanno fatte - ribadisce Mariani -, ma raccordate con le esigenze del territorio e il tempo per farlo c’è ancora. Il passaggio a livello al Trippi trent’anni fa rimase perché non c’erano i soldi per proseguire con la strada, oggi i fondi ci sono per evitare di compiere un altro errore».

Cosa è sbagliato

Mariani si dice quantomeno perplesso per la scelta dell’ultimo minuto di inserire un’isola rotatoria sulla tangenziale, «una cosa mai vista» sostiene, che mina alla radice quei valori di mobilità intelligente e sostenibile, ecosostenibile, alla base dell’assegnazione delle stesse Olimpiadi ai territori.

«I soldi per il progetto che arriva alla Fiorenza non ci sono - dice - ma passiamo da quel piano ambizioso a una soluzione “iper small” che genera una serie di problemi proprio perché troppo piccola e non valutata all’interno di una visione complessiva del sistema viario e di mobilità».

Il ragionamento di Mariani, ma la stessa obiezione l’aveva avanzata ancor prima della riunione di mercoledì il referente provinciale Fai Matteo Lorenzo De Campo, è semplice: «Spendiamo 20 milioni di euro per togliere la rotonda alla Sassella, opera doverosa, ma evitabile se solo si operasse anche sulla rotonda successiva a soli 500 metri, e poi ne spendiamo 40 o 50 per farne un’altra dalla parte opposta. In un approccio strabico che non riesce ad avere una visione globale».

I numeri

Mariani cita i numeri dell’ultimo studio dell’Aci secondo cui nella sola provincia di Sondrio ci sono 167mila automobili, senza contare i mezzi pesanti e il traffico commerciale e turistico. Tutto su un’unica arteria viaria.

«Le strade devono consentire di evitare un impatto ambientale pesante - ricorda il presidente -. Ma se ad ogni chilometro e mezzo mettiamo una rotonda, diminuiamo la velocità dei mezzi e aumentiamo le code che sono, per loro stessa definizione, enormi generatori di inquinamento. E i principi su cui il dossier olimpico si basa dicono l’esatto contrario. Le main stone dovrebbero quantomeno essere seguite».

Il presidente dell’Aci è convinto che ci sia ancora tempo per un ravvedimento operoso, per rivedere, limare e migliorare la soluzione come accaduto per lo svincolo della Sassella.

Aggiustamenti

«Forse qualcuno non prende sul serio le reali necessità della viabilità, il rispetto delle attività economiche (tutte), le necessità ambientali e opera in modo incomprensibile dal punto di vista tecnico ed economico - dice Mariani -. Per un’opera di così grande rilevanza valeva e vale la pena fare uno sforzo maggiore prendendo parte delle risorse mancanti dalla polverizzazione delle micro opere. Per questo vorrei invitare tutti i soggetti interessati, a partire da Anas, a confrontarsi con il territorio e le sue esigenze». E per il presidente dell’Aci basterebbe davvero poco: eliminare la rotonda a raso prevista in viale Europa - «che non è una priorità» - e allungare quantomeno la strada verso Tirano di duecento metri, arrivando poco più avanti del piazzale dello stabilimento Rigamonti, «anche perché - dice - l’innesto in curva è pericolosissimo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA