La promessa del ministro: «Il governo farà una legge per la montagna»

SviluppoLa promessa del ministro Roberto Calderoli. «Sanità, scuola, imprese: troppe le sperequazioni»

Una legge di iniziativa governativa per la montagna. Per colmare la sperequazione esistente tra le realtà metropolitane e le aree interne alpine, anche se a far parlare, in genere, è soltanto il gap tra Nord e Sud.

E’ stato il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, a garantire l’avvio del percorso legislativo, in occasione della Giornata internazionale della Montagna che, con un giorno di ritardo vista la festività, si è celebrata ieri anziché l’11 dicembre al Polo Unimont dell’Università degli Studi di Milano di Edolo.

Confronto

Un’occasione di confronto voluta dal ministero per parlare di territori montani nell’ottica di sviluppo sostenibile e competitività, per aprire un tavolo con i portatori d’interesse per le necessità di queste aree e riflettere di come la politica possa fare squadra e sintesi nell’interesse di cittadini, attività, enti locali e dell’intero tessuto economico-sociale.

In collegamento da Roma (questi sono giorni di fuoco per il Governo alle prese con la legge di bilancio), Calderoli ha ribadito impegno e attenzione per il territorio alpino, su cui la politica investe, «non si può dire il contrario», ma senza esagerare. «Una questione di cinismo - ha sottolineato il ministro - perché in montagna ci sono poche persone e dunque il bacino elettorale è residuale. Bisogna però andare oltre questa visione e mettere in campo un piano strategico di medio e lungo termine per la montagna che non è e non deve essere una materia di destra o di sinistra, ma che è di tutti».

Calderoli, che ha ricordato i suoi trascorsi sportivi legati ad attività che si svolgono proprio in montagna, ha ribadito l’impegno per i territori alpini. «Un impegno - ha detto - che deve tradursi in interventi strutturali e perfettamente su misura, visto che la montagna è un contesto ricco di opportunità e non una zona di marginalità, è uno dei patrimoni del nostro Paese, che possiamo e dobbiamo non solo supportare a dovere ma soprattutto valorizzare nel migliore dei modi. Da parte mia confermo l’intenzione di presentare una legge sulla montagna che sia di iniziativa governativa, con l’obiettivo di garantire un iter parlamentare che possa giungere a positiva conclusione».

Una legge che sia in grado di garantire diritti civili e sociali - dall’assistenza sanitaria, ai collegamenti, all’istruzione - a tutti, ovunque. Anche a chi ha scelto di rimanere nelle cosiddette terre alte. «Fare il medico o l’insegnante in montagna non è come farlo in pianura - ha ricordato Calderoli - e per questo deve essere stimolato, incentivato in maniera differente. Se non si interviene in qualche modo i cittadini se ne vanno provocando spopolamento e ulteriori chiusure. La riduzione della popolazione porta infatti a cancellare altri servizi, un gatto che si morde la coda». Lo stesso principio deve guidare gli interventi anche in campo economico secondo il ministro: «Le piccole imprese di montagna non possono avere fiscalità uguale a quella delle aree metropolitane» ha detto Calderoli.

I fondi da distribuire

Insieme all’iniziativa governativa per una legge ad hoc, ci sono altre misure immediate e concrete di cui il ministero si sta occupando nell’interesse dei territori montani e dei cittadini.

«Stiamo lavorando per erogare rapidamente la quota parte statale di 15 milioni di euro del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (Fonsmit) - ha detto Calderoli -. Undici milioni andranno per il sostegno ai gestori di impianti di risalita dotati di innevamento artificiale. Contiamo che ad ogni singolo imprenditore possano andare dai 35 ai 50mila euro di fondi perduti in tempi brevi, già per questa stagione invernale. Contemporaneamente investiremo 4 milioni di euro nell’imprenditoria femminile a supporto di start-up innovative di quelle donne che muovono la montagna. Dai calcoli fatti dovrebbero andare 40mila euro a ciascuna beneficiaria».

Oltre a questo il ministero intende confermare gli oltre 200 milioni di contributi nel Fonsmit, andando a raddoppiare le risorse disponibili nel 2023. «Faccio mie le parole di papa Francesco che ha definito la montagna come una risorsa meravigliosa e importantissima, sia per l’uomo che per il pianeta - ha concluso Calderoli -. La politica può e deve lavorare nell’ottica di favorire lo sviluppo sostenibile di questi territori, il mio lavoro andrà esattamente in questa direzione».

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