La neve di nuovo dopo due mesi
Allarme per il rischio valanghe

Accumuli oltre i mille metri in tutta la Valle, ma nessun problema per il traffico - Una boccata di ossigeno per i comprensori. In settimana il tempo resterà perturbato

Quando ormai sembrava persa ogni speranza di rivedere la neve in Valle, e dopo due mesi di siccità e tempo bello stabile, ecco che il meteo ha regalato ieri una inattesa nevicata a quote superiori ai mille metri. Un limite comunque sufficiente per “rifornire” tutti i comprensori valtellinesi, che ancora vivevano di rendita sulle nevicate di fine novembre e dicembre (oltre che, ovviamente, di innevamento artificiale).

Non accumuli enormi, ma pur sempre una boccata di ossigeno per gli operatori del settore, già duramente provati per l’emergenza coronavirus e alle prese con decine di disdette di prenotazioni di settimane bianche da parte di tour operator stranieri, fortemente allarmati dalle notizie e dalle immagini che giungono pur da zone della Lombardia distanti centinaia di chilometri dalle nostre Alpi e dalle piste da sci. Ma tant’è. La neve ieri ha cominciato a scendere fin dal primo mattino e ha preso bene già ai mille metri di Campodolcino, a cui si riferiscono le foto Lisignoli che pubblichiamo qui accanto. Accumuli crescenti alle quote superiori: così a Madesimo e soprattutto sul Pizzo Groppera e in Val di Lei, mete sempre più gettonate da parte degli amanti del fuoripista.

In serata si contavano tra i dieci e i 15 centimetri di neve nei paesi, misura che è cresciuta nel corso della notte: la precipitazione ha proseguito infatti nel corso delle ore successive. Non si sono segnalati particolari difficoltà al traffico.

La nevicata dovrebbe continuare in alcune località anche oggi, seppure con una intensità inferiore: così a Livigno e a Bormio, mentre a Madesimo, all’Aprica e a Chiesa in Valmalenco sono previste ampie schiarite. Tempo generalmente bello è previsto per domani su tutta la Valtellina e la Valchiavenna. La neve invece dovrebbe tornare nuovamente a ricoprire le nostre montagne nel corso della giornata di giovedì. Schiarite probabili nel fine settimana.

Il tempo rimarrà comunque estremamente perturbato e molto variabile, e dopo due mesi di alta pressione fissa, l’instabilità dello scenario attuale, dicono i meteorologi, rende molto difficile azzardare previsioni affidabili oltre i tre giorni.

Al sollievo per il ritorno della neve fa da contraltare l’allarme per valanghe. Una nota del Soccorso Alpino (Cnsas) richiama il bollettino della neve di Arpa Lombardia che indica che sulle Retiche Occidentali, Retiche Centrali, Retiche Orientali, Adamello, Orobie Centrali, Orobie Occidentali il grado di rischio è 3 - marcato: «Al di sopra del limite boschivo, la porzione superficiale del manto nevoso, costituita dalle nuove precipitazioni e dai lastroni da vento di recente formazione inglobati, presenta precari ancoraggi basali. Il distacco di valanghe di superficie anche di grandi dimensioni è possibile con debole sovraccarico. Diffusi distacchi spontanei di medie dimensioni a tutte le esposizioni».

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