La mucca Robinia, salvata con l’elicottero

Chiesa in Valmalenco Scivolata lungo un pendio I pompieri nell’alpeggio di Entova, sopra Chiareggio

E’ da sabato che Manuela Sem, 24 anni, di Chiesa in Valmalenco, da quattro, cioè dal termine degli studi in agraria, dedicata all’azienda agricola di famiglia, incrocia le dita nella speranza che la sua mucca più debole si riprenda.

«E’ scivolata, sabato pomeriggio, per diversi metri, lungo un pendio piuttosto ripido, qui nell’alpeggio di Entova, sopra Chiareggio, ed è finita dritta dritta nel torrente gelido che scende dallo Scerscen - assicura Manuela -, e non c’era mezzo di poterla recuperare se non chiamando aiuto».

L’allarme

Cosa che, Manuela, ha fatto componendo il 112 e, di lì a poco, le hanno passato la centrale operativa di Sondrio dei vigili del fuoco di Sondrio che, a loro volta, hanno mobilitato l’equipaggio del loro elicottero di stanza a Malpensa. Perché, solo calandosi col verricello dall’elicottero, i vigili del fuoco del Saf, Soccorso alpino fluviale, avrebbero potuto trarre in salvo l’animale.

Cosa che hanno fatto, non senza difficoltà, perché si è trattato di raggiungerlo, in fondo al vallone, e di imbragarlo evitando di complicare la sua situazione sanitaria, già precaria.

«E’ la mucca più debole che abbiamo - assicura Manuela, preoccupata per l’animale -, e, purtroppo, le altre, 14 nostre e 9 di mio cugino, Andrea Picceni, sono cattivelle con lei. Non possiamo esserne sicuri, ma crediamo che siano state loro a spingerla di sotto. Perché il problema si è verificato su un passaggio stretto che, lei, avrebbe compiuto con timore e attenzione. E se è finita di sotto, secondo noi, ci sono ottime possibilità che ce l’abbiano spinta le altre. Succede, purtroppo. Anche fra loro ci sono questi atteggiamenti. Questo tentativo di escludere i più fragili».

Giovane

Sembra incredibile, ma è così. La mucca Robinia, questo è il suo nome, ancora giovane, di due anni e mezzo, ma che già viene munta, ha fatto le spese della cattiveria delle “compagne di cordata”.

«Insieme ai vigili del fuoco, che ringraziamo tantissimo per la pazienza, la disponibilità e la professionalità, è salito anche il veterinario - dice Manuela -, perché si temeva che dovesse essere sedata, prima di essere imbragata e trasportata in elicottero col verricello, ma, lei, poverina, non si muoveva neanche. Non un gemito, non una piega. E’ stata bravissima».

Si è lasciata imbragare dai tecnici del Saf, che, poi, col supporto degli alpigiani e allevatori, l’hanno issata in piedi per predisporla per il volo fino alla stalla dell’alpeggio, situato a 2400 metri di quota.

«Il recupero è andato molto bene, ma, lei, Robinia, da quando è stata sistemata in stalla, non si è più mossa - assicura Manuela -, e questo non ci lascia tranquilli. Non ha bevuto niente, ha mangiato qualche filo di fieno e basta. Tant’è che abbiamo chiamato il veterinario anche oggi (ieri, per chi legge, nda), ma dice che non ha fratture e ha aggiunto che, se avesse emorragie interne, sarebbe già morta».

«Probabilmente è solo molto stanca, sfinita, speriamo che si riprenda». E’ un bellissimo esemplare di mucca, Robinia, e, a prima vista, non sembrerebbe così fragile come, in realtà, è.

L’auspicio è che, grazie alle attenzioni della sua padrona, giovanissima alpigiana tutta d’un pezzo, superi il trauma riportato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA