La collegiata è tiepida, riscaldamento acceso grazie alle offerte

ChiesaL’arciprete: c’erano 11 gradi, troppo freddo. Fedeli generosi ci hanno aiutato con le bollette, In Valmalenco una colletta anche per l’asilo

Se da domani nelle chiese di Sondrio il freddo lascerà spazio al tepore, è tutto merito di alcuni parrocchiani particolarmente generosi. Come spiega l’arciprete don Christian Bricola, «grazie alle offerte di alcuni fedeli che si sono rivolti a me, possiamo tornare ad accendere i riscaldamenti durante le messe per tutto il periodo da qui all’Epifania. Facendo i conti, infatti, con il contributo che ho ricevuto riusciamo a coprire le spese del mese. Poi decideremo per le settimane a venire».

Quaranta giorni

La scelta arriva a distanza di una quarantina di giorni dalla decisione di tagliare sul riscaldamento per via dei bilanci di spesa troppo alti che avrebbero compromesso l’aiuto della parrocchia a favore delle persone in difficoltà della città. Una notizia che – dopo la pubblicazione su queste colonne a metà ottobre – nel giro di poco tempo è stata rilanciata da molte testate giornalistiche nazionali.

«In queste settimane – prosegue don Bricola – il tempo è cambiato. In Collegiata, per esempio, nei giorni scorsi la temperatura interna era di 11 gradi». Ecco il perché della scelta «di tornare ad accendere il riscaldamento a pavimento, così da venire incontro a quelle persone che stanno patendo di più il freddo in chiesa».

L’impianto verrà acceso da domani e ci vorrà qualche giorno perché la Collegiata si scaldi adeguatamente. «Naturalmente, rispetto allo scorso anno, quando avevamo costantemente 16 gradi, bisognerà abbassare un po’ il termostato, scendendo a 14 o 15°C».

Verranno intiepidite anche le altre chiese di Sondrio, sempre limitando i consumi e gli sprechi. «Al Sacro Cuore partirà l’impianto ad aria un paio d’ore prima dell’inizio della messa, mentre alla Beata Vergine del Rosario i radiatori funzioneranno a mezza potenza», spiega sempre l’arciprete.

In altre zone

La Comunità pastorale di Sondrio non è l’unica realtà a dover fare i conti con le bollette. Nella vicina Valmalenco, ad esempio, il parroco don Renato Corona ha promosso una raccolta straordinaria per questa voce di spesa particolarmente gravosa. Per il riscaldamento di chiese e canoniche, ma anche delle scuole d’infanzia e del nido, sono state predisposte delle buste da riconsegnare in queste domeniche d’inverno. «Nonostante la gravità del momento presente – si legge sul foglio degli avvisi – che tocca tutti, si confida nella generosità e nella comprensione delle famiglie».

Alta Valle

A Bormio, infine, l’arciprete don Fabio Fornera nei giorni scorsi ha comunicato ai propri fedeli le spese sostenute finora dalla parrocchia Santi Gervasio e Protasio. «La spesa – spiega il sacerdote – è quasi raddoppiata da un anno all’altro»: soltanto fino a novembre, per l’energia elettrica si parla di oltre 19mila euro (a fronte dei 10mila del 2021). Ancora peggio per il gasolio: finora, nella Magnifica Terra si è sfiorata quota 38.000 euro, a differenza dei 21.311 spesi l’anno prima.

«La provvidenza – conclude don Fornera – ci ha dato per quest’autunno delle giornate calde e, quindi, abbiamo ritardato di molto l’accensione degli impianti. Nella chiesa parrocchiale, dove abbiamo l’impianto a pavimento, già fonte di risparmio, diminuiremo comunque di un grado la temperatura impostata».

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