Incendio, tra corto circuito e auto sospetta

Castione Ancora fumo nel capannone andato in cenere sabato. Le prime ipotesi che emergono dalle indagini.Situazione compatibile con un evento accidentale, ma in corso accertamenti dopo la segnalazione di una vettura

Dopo due giorni, ieri mattina usciva ancora fumo dal capannone della Work Safety Spa a Castione.

Non si è ancora del tutto esaurito lo spaventoso incendio che nella prima serata di sabato ha completamente divorato il capannone nell’area industriale, sede della società specializzata nella gestione della medicina e sicurezza del lavoro. Tanto che i vigili del fuoco sono tornati al lavoro attorno a mezzogiorno di ieri. Con loro anche i carabinieri, con il maggiore Nicola Saverio Leone, comandante della Compagnia di Sondrio che si occupa delle indagini.

L’inizio

L’incendio è divampato sabato intorno alle 18.30, quando al lavoro non c’era nessuno (i dipendenti avevano chiuso il capannone venerdì pomeriggio, mentre il sabato non si lavora) e potrebbe essere stato causato da un corto circuito. A fare propendere per questa ipotesi lo stato del quadro elettrico, completamente annerito, circostanza che solitamente è infatti indice di un rogo di questo tipo.

Ma in questo stadio delle indagini investigatori non escludono nessuna ipotesi, neppure quella di una possibile origine dolosa. Anche se, da quanto è stato possibile apprendere, non ci sarebbero elementi decisivi che possano far propendere per questa tesi.

I carabinieri tuttavia stanno verificando alcune segnalazioni relative alla presenza di un’auto nei pressi del capannone poco prima che le fiamme divampassero. E sarebbe questo, allo stato attuale, l’unico elemento sospetto. All’interno della struttura erano in corso lavori, e, oltre ai materiali vari per la sicurezza sul lavoro (come mascherine e guanti, ad esempio), propri dell’ attività della società, c’erano anche dei bancali di pellet. E sarebbero stati proprio i bancali di pellet, insieme ai tanti cartoni, ad alimentare le fiamme, altissime, che hanno divorato il capannone e distrutto anche alcuni automezzi, tra cui un furgone, che si trovavano sul piazzale.

Circoscritto

Le fiamme hanno raggiunto anche lo stabile accanto, quello che ospita gli uffici amministrativi della società, ma il lavoro dei vigili del fuoco ha permesso di evitare che almeno quest’ultimo venisse distrutto dall’incendio.

Il lavoro dei pompieri è stato particolarmente lungo: per spegnere l’incendio, oltre ad usare le autobotti, hanno attinto acqua anche al vicino centro commerciale dell’Iperal.

Una ventina gli uomini che sono stati impegnati nelle operazioni di spegnimento dal tardo pomeriggio di sabato, e che hanno proseguito fin quasi a mezzanotte solo per domare le fiamme, che si sono alzate altissime e violente, con il timore nel capannone si trovasse anche materiale pericoloso. Erano infatti state udite delle esplosioni.

Ma la presenza di materiale pericoloso è stata poi scongiurata, e a causare le esplosioni sarebbero stati invece i cedimenti strutturali dell’edificio. Ieri i vigili del fuoco hanno lavorato per la bonifica dell’area e verificarne la messa in sicurezza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA