Incendi nei boschi
Caccia al piromane

Castello dell’Acqua Otto roghi dall’inizio dell’inverno,due nel fine settimana, il sindaco: «Escalation preoccupante»

E’ allarme piromane a Castello dell’Acqua, otto i roghi che si sono registrati dall’inizio dell’inverno, gli ultimi proprio nel fine settimana. Ma ora il cerchio si sta stringendo attorno all’autore di incendi boschivi, che colpisce ormai da diversi anni.

Soluzione vicina

Sabato pomeriggio un rogo che, fortunatamente, non ha causato gravi danni solo grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco e della Protezione civile. Ma ieri il sindaco di Castello dell’Acqua, Andrea Pellerano, ha deciso di rompere il silenzio attorno a questi gravissimi episodi che si ripetono ormai da anni e mette in guardia l’autore: presto verrà identificato.

«Sono anni che, purtroppo, un piromane agisce a Castello dell’Acqua - dice – ma dall’inizio dell’inverno si sta registrando una preoccupante escalation sia per la frequenza dei roghi sia per la sempre maggiore vicinanza alle case. Se, prima, questa persona agiva un paio di volte all’anno, da novembre ad oggi sono già otto gli incendi, e l’ultimo è stato il più allarmante. A gennaio ha agito almeno quattro o cinque volte, ha tentato in più occasioni perché faceva fatica, le fiamme non prendevano piede. Così non è stato, invece, sabato pomeriggio».

Il piromane ha agito in una zona di passaggio, con alcune case nei paraggi, in località Tizzone, e ha appiccato due diversi incendi poco distante dal tornante, uno sopra e uno sotto. «Fortunatamente i residenti nella casa più vicina si sono accorti subito del fumo – racconta ancora il sindaco Pellerano – e sono intervenuti prontamente, attivando anche sia la Protezione civile che i vigili del fuoco. L’intervento tempestivo ha permesso di domare il rogo prima che si espandesse, il rischio era davvero grosso soprattutto per la presenza non solo di fogliame secco, ma anche di rami e piante cadute».

Gl indizi

Quello di sabato è stato il rogo più importante causato negli ultimi mesi dal piromane, che con tutta probabilità utilizza un accelerante, forse dell’alcol. Non solo il più grosso, ma anche il più allarmante perché vicino ad abitazioni e in una zona piuttosto frequentata rispetto a quelle scelte in passato. «Solitamente agiva in zone dove raramente passa qualcuno, molto isolate – prosegue Andrea Pellerano – mentre sabato ha scelto una zona di passaggio, vicino a due strade, e il rogo poteva davvero avvicinarsi alle abitazioni, prima tra tutte quella della famiglia che ha subito lanciato l’allarme».

Eescalation preoccupante, ma l’individuazione del piromane potrebbe essere vicina. I cacciatori della zona hanno posizionato delle fototrappole, e una di queste ha immortalato un’immagine ora al vaglio dei carabinieri forestali, che stanno indagando sugli incendi dolosi. Non solo: da qualche settimane è anche attivo il sistema di videosorveglianza comunale, e le immagini delle auto di passaggio nei giorni dei roghi potrebbero far stringere ulteriormente il cerchio attorno al piromane di Castello dell’Acqua.

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