Il Vetta sul Rhon. Dopo cinquant’anni ecco la nuova croce

Ponte in Valtellina, la prima fu installata nel 1969. Il primo settembre i coristi insieme ai volontari del Cai l’hanno sostituita con una di 3,5 metri di altezza.

Correva l’anno 1969; la luna si era appena concessa ad Armstrong e Aldrin, ma anche la Vetta di Rhon, nelle Retiche occidentali (3133 metri), aveva deciso di fare altrettanto, con un’azione spettacolare. Così, sulla sua cima, complice (e simbolo del) il coro Vetta, fu installata una croce, con una targa alla base che annunciava la paternità dell’opera nel Coro di Ponte in Valtellina. Era il 10 agosto del 1969.

Il segretario del Vetta, “Pepo” Folini, ripropone il racconto di allora di un corista che aveva partecipato alla “spedizione”: «La croce, alta cinque metri, smontabile in dieci pezzi, è stata trasportata (in circa sei ore di marcia) da una quarantina tra coristi, soci del Coro e pontaschi appassionati di montagna. I “giovanotti” di allora, tra i quali c’ero anch’io – ha sorriso Pepo –, salirono sulla cima ciascuno portando nel proprio zaino un pezzo di ferro da assemblare poi sulla vetta. Una targa ricordo fu apposta all’incrocio dei bracci e l’allora presidente Enzo Della Briotta invitò il visitatore a riflettere sul simbolo cristiano della croce, sulle bellezze del creato (e da lassù ce n’è da fare il pieno, ndr) e sul valore delle tradizioni (cfr. B.D.G. – I Radìss)».

Per la ricorrenza del cinquantenario è pure stata “data alle stampe” una apprezzata bottiglia di rosso a cura del Coro Vetta. E ora la new-entry: una “170 kg”, 3,50 m di altezza, 2 di apertura alare; via elicottero, è stata installata lassù con la targa che testimonia “Vetta di Rhon, metri 3133 slm, il Coro Vetta di Ponte in Valtellina, Agosto 1969 – Agosto 2019”.

L’attuale presidente Nando Moltoni: «Con gli “acciacchi” del tempo che hanno lavorato contro, abbiamo pensato di sostituire la vecchia croce tutta deteriorata. Tutta in acciaio, la nuova, è giunta in piazza Vittoria tratto-trasportata; da lì in sfilata (accompagnata soprattutto dai giovani coristi del Vetta odierni) fino a piazza Luini dove don Giuseppe Scherini l’ha benedetta (trasformandola da pezzo di ferro a simbolo della cristianità) e poi in elicottero è salita lassù. Alle 10,45 del primo settembre, insieme ai volontari del Cai della sezione di Ponte (li ringraziamo per la preziosa collaborazione) che aspettavano già in quota, aggancio al basamento che era stato predisposto nei giorni precedenti, con successivo recupero e trasporto a valle del materiale di demolizione e anche della vecchia croce». Tutto in pochi minuti. «Prossimamente - prosegue il presidente del Vetta - daremo una piccola festa per ringraziare tutti quelli che ci hanno dato un contributo (grande o piccolo che sia, ma con il cuore), per aver contribuito alla perpetuazione di una tradizione dei nostri padri».

Il tutto ha preso piede in primavera. La ditta Baltimore Aircole ha costruito la croce, il Cai di Ponte ha dato un notevole supporto tecnico (in basso, ma soprattutto in quota, per lavori di smantellamento e predisposizione del nuovo basamento); grazie agli sponsor che hanno contribuito a “materializzare” l’operazione: Carino Moltoni, Sertori, GheBaGas, Del Dosso. Domenica primo settembre i “giovani cantori del Coro Vetta” di oggi hanno teso la mano ai giovani cantori di allora (alcuni oggi coi capelli bianchi).

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