Il sindaco di Chiesa: «Sono indagata per la frana, ma mi ricandido lo stesso»

Chiesa in Valmalenco Renata Petrella ha ricevuto un avviso di garanzia per la tragedia dell’agosto 2020 a Chiareggio costata la vita a tre persone

Il sindaco di Chiesa Valmalenco Renata Petrella risulta indagata dalla procura di Sondrio nell’ambito dell’inchiesta sulla tragica frana caduta a Chiareggio il 12 agosto 2020, e costata la vita a tre persone.

Lo ha comunicato lei stessa, ieri pomeriggio con una nota: «Sono indagata, ma mi ricandido». È, in estrema sintesi giornalistica, il messaggio diffuso da Petrella a ridosso delle elezioni comunali del 14-15 maggio prossimi, alle quali era fermamente intenzionata a partecipare e alle quali, dopo un attento esame della situazione, ha deciso che parteciperà.

Il punto

Esame che si è imposto in seguito alla notifica di un avviso di garanzia (il reato ipotizzato non è specificato, ndr) in ordine ai fatti di Chiareggio del 12 agosto 2020. Quella terribile frana che si staccò dalla parte alta del torrente Nevasco, nella zona della Sassa di Fora, piombando giù per il versante fino a raggiungere il ponte sulla strada comunale per Chiareggio, dove, purtroppo, transitava la Dacia Sandero con quattro persone a bordo, tre delle quali, Gianluca Pasqualone, Silvia Brocca sua compagna, e Alabama Guizzardi, 10 anni, figlia di amici, non ce l’hanno fatta.

Una tragedia che ha sconvolto Chiareggio, la Valmalenco, l’intera provincia, e, personalmente, anche la stessa Petrella, amica delle famiglie Pasqualone e Guizzardi per via di un’annosa conoscenza e frequentazione in quel di Chiareggio.

Non si sa se l’avviso di garanzia notificato sia l’unico. Non sorprende, tuttavia, che il destinatario sia proprio il sindaco di Chiesa, località in cui è avvenuta la tragedia, su una strada la cui proprietà e gestione, anche dal punto di vista della sicurezza, è in capo al Comune.

«Per correttezza e massima trasparenza - scrive Petrella - intendo informare che, nei giorni scorsi, sono stata raggiunta da un avviso di garanzia relativo alla tragica frana di Chiareggio, in cui persero la vita tre persone. Considero le indagini come un’iniziativa svolta anche a tutela della mia persona e dell’amministrazione che rappresento e ripongo grandissima fiducia negli organi di giustizia, che faranno senz’altro luce su quanto, purtroppo, accaduto in quel triste giorno, contrassegnato da un profondo dolore, ancor oggi difficile da elaborare».

Questa la parte relativa alla ricezione dell’avviso. Ma subito dopo seguono le considerazioni relative agli effetti della notifica sull’eventuale ricandidatura a sindaco di Chiesa.

«Non ho difficoltà ad ammettere - prosegue Petrella - che pur essendo estremamente serena in merito all’assenza di responsabilità relative all’accaduto, ho pensato di rinunciare alla candidatura per un secondo mandato, proprio anche in considerazione delle complicate implicazioni (in questa circostanza, poi, particolarmente gravose) e dei molteplici oneri che ricadono, quotidianamente, sui sindaci, organi di governo più vicini alle comunità ed ai territori, ma troppo spesso lasciati soli e con pochissime risorse a disposizione».

In corsa

Tuttavia, Petrella, non getterà la spugna, perché ha ribadito che lei, in corsa, ci sarà: «Ho sempre creduto in quello che ho fatto, con impegno, dedizione, e spirito di abnegazione -afferma - e voglio continuare a crederci ed a portare a compimento i tanti ed importanti progetti per i quali siamo riusciti ad ottenere ingenti finanziamenti. Per cui ufficializzo la mia candidatura per le elezioni del 14-15 maggio».

Con Petrella c’è il suo gruppo, Alessandro Longhini, vicesindaco, Andrea Parolini, Giosuè Vedovatti, Francesca Folatti, Renato Nani, dati per certi, e almeno altri due nominativi in definizione.

Una seconda lista concorrente è in fieri ma, certamente, la notizia dell’avviso di garanzia, ignota ai più ieri a Chiesa, è destinata ad avere un notevole contraccolpo.

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