Il rito di addio a don Renato Lanzetti
«Ora che sei tra i beati, prega per noi»

In cattedrale a Como il rito esequiale per il vicario episcopale morto di covid Presenti quattro vescovi, decine di sacerdoti, amministratori pubblici e i parenti del defunto

L’intera Diocesi era rappresentata ieri mattina nella cattedrale di Como per la messa esequiale di don Renato Lanzetti, vicario generale della Diocesi di Como portato via a 67 anni dal coronavirus lo scorso 8 aprile. In assenza della bara con la salma del sacerdote, già inumata il venerdì santo, 10 aprile, nel cimitero di Torre di Santa Maria, suo paese d’origine, ieri è stata posta una grande foto di don Renato accanto alla cattedra episcopale.

Concelebrazione

Il rito, presieduto dal vescovo Oscar Cantoni, è stato aperto dal pensiero commosso di don Fausto Sangiani, pro vicario generale nominato per sostituire temporaneamente don Renato nei giorni in cui si era aggravata la malattia. A concelebrare, oltre alle decine di sacerdoti, i vescovi di Vigevano, Maurizio Gervasoni, di Lodi, Maurizio Malvestiti, e l’emerito di Cremona, monsignor Dante Lafranconi, nativo della Diocesi di Como.

Nonostante gli accessi contingentati in cattedrale per il contenimento del coronavirus, era presente una rappresentanza dei parenti di don Renato, ultimo di dieci fratelli, e delle comunità dove ha speso il suo ministero sacerdotale, dapprima a Livigno come coadiutore dal 1976 al 1989, poi a Lanzada come parroco fino al 2009 e quindi a Grosio e Ravoledo fino alla nomina, tre anni fa, a vicario generale della Diocesi. Presenti anche i sindaci di Como, Mario Landriscina, di Torre di Santa Maria, Giovanni Gianotti, di Lanzada, Cristian Nana, e l’assessore Enzo Caspani di Grosio.

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