Il problema casa
Oltre cento richieste
ma 38 alloggi vuoti

Aler. Su 165 domande, effettuate solo sei assegnazioni. Il funzionario: «La procedura è lunga e complessa»

Quarantaquattro alloggi complessivamente disponibili, 165 domande e soltanto sei assegnazioni fin qui effettuate. Ovvero 38 alloggi ancora vuoti, ma soprattutto 121 richieste che per forza di cose resteranno comunque inevase.

Sono i numeri delle case Aler a delineare i contorni dell’emergenza abitativa a Sondrio, un’emergenza che seppure ancora lontana dai picchi delle grandi città, comincia però ad allungare le sue ombre anche sul capoluogo valtellinese assumendo una rilevanza mai toccata prima.

Uno scenario che lascia intravvedere fenomeni legati al progressivo aumento delle difficoltà a sostenere le spese legate all’abitazione (affitto, mutuo e spese di condominio), anche da parte di chi finora ha potuto farvi fronte, al rischio di “passivizzazione” degli inquilini più fragili economicamente e aumento degli sfratti e che per questo preoccupa.

Non a caso il Piano di zona dell’ambito di Sondrio si sofferma sulle problematiche abitative segnalando le numerose criticità presenti sul territorio. Lo ha ricordato Luca Verri , dirigente del settore Servizi sociali del Comune di Sondrio intervenendo alla commissione consiliare competente.

«Le criticità - ha spiegato - sono state determinate da una concomitanza di eventi. Il primo è stata la difficoltà di tutti i territori lombardi ad applicare la legge 16, la legge regionale che ha modificato radicalmente la modalità di assegnazione delle case popolari per singolo proprietario trasformandole in servizi abitativi pubblici. A questo si è aggiunta la difficoltà di tutto il periodo pandemico, nonché le difficoltà organizzative della stessa Aler. Tutto ciò ha determinato un aumento davvero importante di alloggi non assegnati».

Il caso di Sondrio è emblematico: 44 alloggi disponibili e assegnabili, una graduatoria certamente non esaurita, ma soltanto sei affidati.

«L’iter è complesso - spiega il funzionario di Aler, Vinicio Sesso -. Bisogna scorrere la graduatoria a partire dai più indigenti, ma visto che si tratta di autodichiarazioni, a differenza di quanto accadeva in passato quando erano gli enti a raccogliere le domande, bisogna anche fare i controlli sui requisiti. In media ogni 4 verifiche riusciamo ad assegnare un alloggio».

Capire quando i 38 alloggi disponibili potranno essere affidati non è possibile. «Non ci sono tempi pre ordinabili - dice Sesso -. Tutto dipende sempre dai fascicoli delle singole richieste».

© RIPRODUZIONE RISERVATA