Il colore della salute. Un bilancio ottimo

per il Mese in rosa

La nostra provincia, Alto Lario e Valcamonica hanno ospitato 25 eventi, coinvolte più di 4 mila persone. «Con le donne capaci di prendere in mano tutti gli altri».

Un percorso iniziato, in provincia di Sondrio, quattro anni fa, con una camminata a Tirano, e che in questo 2017, invece, ha portato sul territorio di Valtellina, Valchiavenna, Alto Lario e Valcamonica ben 25 eventi che hanno coinvolto oltre quattromila persone, grazie anche all’impegno di vari enti e associazioni.

Questo il bilancio dell’edizione 2017 del Mese in rosa, promosso dall’Ats (Agenzia di tutela della salute) della Montagna e che è stato illustrato ieri nel corso di un incontro alla sala consiliare di palazzo Muzio: ai numeri, che già dimostrano il successo della manifestazione si unisce anche la grande importanza del messaggio veicolato proprio attraverso le iniziative del Mese in rosa.

«La nostra mission - ha infatti spiegato il direttore generale di Ats della Montagna MariaBeatrice Stasi - ce l’abbiamo già nel nome ed è quella di evitare che le persone si ammalino. Ovviamente puntiamo molto sulla prevenzione, non solo attraverso “semplici” messaggi, ma con messaggi di partecipazione attiva. Ognuno è il miglior medico di sé stesso ed è fondamentale adottare stili di vita sani - ha aggiunto il numero uno dell’Agenzia -. Dobbiamo ringraziare, inoltre, le associazioni, davvero molto attive sul territorio, e tutte le donne, filo conduttore di questo Mese in rosa e davvero speciali, capaci di prendere per mano anche tutti gli altri. Le iniziative del Mese in rosa sono state un momento di promozione vera dei temi legati alla salute».

Come detto, sono state 25 le iniziative “ufficiali” a cui se ne sono aggiunte altre “ufficiose”: 12 camminate e altri 13 eventi tra momenti di approfondimento sulla prevenzione, serate danzanti, concerti di cori gospel, momenti dedicati alla cucina e alla sana alimentazione, senza dimenticare l’impegno di vari Comuni del territorio che hanno scelto di illuminare di rosa i propri monumenti lungo l’arco del mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno.

In tutto sono state coinvolte più di 4000 persone, di cui 2950 nelle camminate e 1.100 negli altri eventi. «Vogliamo continuare a impegnarci - ha evidenziato il direttore sanitario di Ats della Montagna Lorella Cecconami - affinché tutto il territorio diventi “rosa”. Riusciremo ancora a dare segnali molto forti in provincia su queste tematiche, ma l’Ats da sola non ce la può fare e servirà dunque il coinvolgimento dei vari attori proprio del territorio come sta accadendo. Già a marzo inizieremo a illustrare il programma del Mese in rosa 2018 e per l’anno prossimo dovremo pensare anche a un “Mese azzurro”».

I numeri del Mese in Rosa 2017 hanno mostrato una grandissima crescita dell’iniziativa, crescita peraltro costante in questi ultimi anni: nel 2014 si è partiti, infatti, con una Camminata a Tirano in collaborazione con l’associazione Amazzoni, che ha coinvolto 600 persone; nel 2015, con l’Asl di Sondrio che ha assunto il ruolo di coordinatore di una rete locale, le Camminate organizzate sono state quattro.

Nel 2016, la trasformazione in Ats della Montagna e un programma di 13 iniziative per il Mese in rosa, con la proiezione anche di due film legati alle tematiche del tumore al seno e la realizzazione di alcune bustine di zucchero “griffate” per l’appunto “Mese in rosa”.

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