Green pass e Dad
Le nuove regole
in vigore dal 10 gennaio

Il decretoBar, ristoranti e trasporti solo con il “super”

Entrano in vigore oggi le nuove regole che escludono i non vaccinati da tutte le attività ricreative e sociali, da bar e ristoranti a strutture sportive. Nuove disposizioni anche per gestire i casi di positività fra gli studenti e il ricorso alla Dad.

I trasporti

La stretta per i no vax riguarda anche i trasporti: da oggi infatti e fino al 31 marzo è obbligatorio il Super green pass, oltre alla mascherina Ffp2, per i mezzi pubblici, anche locali (bus, metropolitane, treni). L’unica eccezione è costituita dagli scuolabus utilizzati dai minori di 12 anni.

Ma la stretta riguarda quasi tutte le attività sociali e culturali: senza Super green pass non si potrà più andare al bar o al ristorante, né al bancone né seduti, e non ci sono differenze tra i tavoli al chiuso o all’aperto. Lo stesso vale per gli alberghi e, più in generale, per le attività ricettive.

Stesse regole per piscine e palestre, centri e circoli sportivi sia all’aperto che al chiuso, impianti di risalita, biblioteche, convegni e fiere, centri benessere o parchi divertimento. Per spettacoli ed eventi sportivi è già in vigore il Super green pass con l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2. Intanto l’ultimo decreto del governo in materia di Covid impone l’obbligo vaccinale dai 50 anni in su e varrà anche per chi compirà gli anni dopo l’entrata in vigore della norma (la scadenza è, al momento, quella del 15 giugno). Per chi non è in regola scatta la multa “una tantum” di 100 euro irrogata dall’Agenzia delle entrate.

Il 1 febbraio sarà una data cruciale anche per i lavoratori over 50. Saranno infatti obbligati a presentare il Super green pass, pena la sospensione dopo 5 giorni e una multa da 600 a 1.500 euro, emessa dalla prefettura.

Quanto alla scuola, da oggi le regole saranno diversificate. Per materne e asili nido in presenza di un caso di positività l’attività didattica della classe è sospesa per 10 giorni. Nella scuola primaria in presenza di un solo caso di positività nella classe vengono disposte le seguenti misure: per gli allievi della stessa classe del caso positivo attività didattica in presenza.

I test da fare

La misura sanitaria prescritta è la sorveglianza con test antigenico rapido o molecolare da svolgersi prima possibile (T0) dal momento in cui si è stati informati del caso di positività e da ripetersi dopo cinque giorni (T5). Se il risultato del tampone T0 è negativo si può rientrare a scuola. Se invece è positivo, è necessario informare il medico di base e non si rientra a scuola. Lo stesso per il tampone T5 positivo. In presenza di almeno due casi positivi la classe da in Dad per dieci giorni. Nella scuola secondaria di I e II grado e istruzione e formazione professionale in presenza di un caso di positività la classe continua l’attività in presenza, con l’obbligo di indossare mascherine Ffp2 per almeno 10 giorni. La misura sanitaria è l’autosorveglianza.

Se i casi sono due

Con due casi positivi nella classe, le misure previste sono differenziate in funzione dello stato vaccinale: per gli alunni che non abbiano concluso il ciclo vaccinale primario o che lo abbiano concluso da più di 120 giorni, che siano guariti da più di 120 giorni e ai quali non sia stata somministrata la dose di richiamo si prevede è sospesa l’attività in presenza, si applica la didattica digitale integrata per dieci giorni; quarantena di 10 giorni e uscita da questo stato di fermo con tampone molecolare o antigenico negativo.

Per gli alunni che abbiano concluso il ciclo vaccinale primario, o che siano guariti, da meno di 120 giorni e per coloro ai quali sia stata successivamente somministrata la dose di richiamo, attività didattica in presenza con l’obbligo di indossare le Ffp2 per almeno 10 giorni. La misura sanitaria è l’autosorveglianza.

Infine, in presenza di almeno tre casi di positività nella classe si applica la Dad per 10 giorni.

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