Grande cuore valtellinese
Donato un milione e mezzo

Sono stati 1.300 i benefattori che in questi mesi hanno sostenuto le istituzioni sanitarie

Privati cittadini, imprenditori, associazioni, enti. Oltre 1.300 i donatori, in massima parte della provincia di Sondrio, ma non solo, che hanno voluto contribuire alla lotta contro il Covid mettendo a disposizione di Asst Valtellina e Alto Lario piccole e grandi somme, beni e servizi, alloggi per gli operatori sanitari, buoni per pranzi e cene. Il report formulato ieri dall’ufficio stampa di Asst dà la misura dell’impegno collettivo.

Ammonta a un milione e 572mila euro, infatti, la somma raccolta da Asst, e, dell’utilizzo di questi soldi, l’azienda, dà conto sul proprio sito internet www.asst-val.it, da tutti consultabile. Si parla di 880mila euro utilizzati per l’acquisto di apparecchiature, e di circa 670mila euro utilizzati per l’acquisto di beni di consumo, in primis, a titolo di esempio, perchè enumerare tutti i beni acquistati è impossibile, si tratta di più di mille saturimetri, 100 pompe siringa, 20 ventilatori, 18 monitor, più di 70mila mascherine filtranti e 20mila camici.

«La generosità è stata straordinaria - sottolinea Tommaso Saporito, direttore generale di Asst Valtellina e Alto Lario - e non possiamo che rinnovare il nostro ringraziamento a tutte le persone che hanno contribuito, rivelando sensibilità, attenzione, e un grande cuore. Hanno dimostrato, così, in maniera tangibile, la loro vicinanza al personale e all’intero sistema sanitario, sostenendo il nostro impegno in una fase tanto drammatica. Tutto quanto donato - conclude Saporito - beni, servizi, e, in particolare, i soldi, è stato utilizzato allo scopo di garantire quanto strettamente necessario per curare i malati e contenere l’emergenza sanitaria. E parlo di apparecchiature e dispositivi che, in certi frangenti, è stato persino difficile reperire».

Di una vera e propria corsa all’approvvigionamento, nelle fasi salienti dell’emergenza, si è trattato, con il personale tecnico ed amministrativo di Asst deciso a reperire fornitori, avviare trattative e chiuderle, a vasto raggio, perchè ad essere scandagliato non è stato solo e tanto il mercato italiano, quanto quello internazionale, asiatico in particolare.

Il tutto mentre, in corsia, al Morelli, ma anche nelle Osservazioni brevi intensive (Obi) di Sondrio e Chiavenna, medici, infermieri, e operatori socio sanitari, davano il massimo in supporto ai pazienti, più di 700, ricordiamolo, i ricoverati a Sondalo.

E, in un contesto simile, la vicinanza dei cittadini è stata determinante per la sua sconfitta che si spera definitiva. Qualora non lo fosse, tuttavia, i beni e gli strumenti acquistati col milione e mezzo di euro donati sono lì, pronti a fare, ancora una volta, la differenza.

Asst, nella propria nota stampa, ricorda anche, tra gli enti che hanno sostenuto lo sforzo del sistema sanitario, il Polo di formazione professionale Valtellina, Pfp, che ha aperto le camere del Vallesana, di Sondalo, per ospitare medici volontari della Protezione Civile nazionale, operatori reclutati da Asst e operatori giunti al Morelli da altre realtà aziendali. Oltre 100, infine, i privati che hanno messo a disposizione le proprie case per ospitare il personale in servizio al Morelli.

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