Festa abusiva con 12 persone

«Sono io il barista multato»

Marco Vuono ammette di essere stato sanzionato, ma attacca le “spie” che hanno chiamato la polizia

È l’enoteca Terra Vino in piazza Cavour il locale nel quale domenica sera sono intervenuti gli agenti della Squadra Volante durante quella che era una festa proibita dalle norme contro la pandemia.

Il bar, stando a quanto comunicato dalla Questura, risultava chiuso dall’ingresso principale, ma considerata la musica ad alto volume che proveniva dallo stabile - segnalata evidentemente da qualche residente - gli agenti hanno accertato che all’interno del locale si stava svolgendo un ritrovo con una dozzina di persone, che bevevano e ascoltavano musica.

I dodici avventori e il titolare sono stati identificati e multati. Inoltre due ragazzi, che arrivavano da fuori Sondrio e che non avrebbero potuto essere lì, sono stati denunciati per false dichiarazioni agli agenti, per avere dato spiegazioni non vere circa la loro presenza.

La Questura lunedì non aveva fornito il nome del locale, ma a raccontare pubblicamente che era lui il protagonista della vicenda, e quindi l’esercente multato, è stato Marco Vuono, titolare di Terra Vino. Lo ha fatto sul suo profilo Facebook, dove ha anche affermato che il suo locale dovrà rimanere chiuso qualche giorno.

«Intanto lo sanno già tutti che ieri sono stato multato dalla polizia perché stavamo bevendo qualche calice con un po’ di musica - ha scritto Vuono -, quindi sarò chiuso per un po’ (credo 5 giorni) e ringrazio i delatori di questa ridente cittadina, bellissima, ricolma appunto di spioni che lanciano il sasso e nascondono la mano».

E aggiunge: «Io ho sbagliato, ho pagato la multa e starò chiuso, ma chi chiama deve assumersi le sue responsabilità».

L’esercente, insomma, ha limitato il mea culpa e se l’è presa con chi ha avvisato la polizia. Una scelta un po’ singolare, che sul web non poteva non scatenare una discussione, nella quale molti hanno criticato il punto di vista del titolare

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