Energia gratuita, due milioni alle famiglie

Indennizzi dai concessionari Destinati ai nuclei a basso reddito per riuscire a coprire una o due bollette

Due milioni di euro alle famiglie a basso reddito con la previsione di riuscire a coprire una o, meglio, due bollette.

Ci sono anche gli aiuti diretti ai nuclei familiari, tra le novità del riparto delle risorse derivanti dalla monetizzazione dell’energia che i concessionari delle grandi derivazioni idroelettriche forniscono quest’anno alla Provincia di Sondrio a mo’ di indennizzo per disagi e sacrifici patiti dall’avere le centrali sul proprio territorio.

La legge numero 23

Una somma che ammonta complessivamente a poco più di 8,2 milioni di euro, il 54% del totale introitato dalla Regione secondo quanto previsto dall’articolo 31 della legge regionale 23 del 2019, che ha stabilito che le società che gestiscono gli impianti idroelettrici in Lombardia debbano garantire 220 chilowattora di energia per ogni chilowatt di potenza nominale media annua che hanno in concessione.

Proprio ieri il presidente di palazzo Muzio, Elio Moretti, ha firmato la delibera con la ripartizione delle somme ai destinatari individuati all’interno del perimetro di quelli inseriti nella delibera regionale di agosto.

Oltre alle famiglie, tra le novità ci sono anche i municipi e l’illuminazione pubblica, che si vanno ad aggiungere alle residenze sanitarie assistenziali, alle scuole e agli impianti sportivi pubblici già contemplati lo scorso anno nella stessa manovra.

«Tutto discende dalla legge sulla regionalizzazione voluta da Giorgetti e Sertori - ricorda Moretti illustrando il contenuto del provvedimento - che la legge lombarda ha concretizzando prevedendo anche la monetizzazione dell’energia. Un vantaggio enorme per il nostro territorio e che in questo momento di costi energetici alle stelle rappresenta, a maggior ragione, un aiuto importantissimo».

I calcoli Isee

Anzitutto per le famiglie. A beneficiare dei 2 milioni stanziati, una cifra che potrebbe essere aggiornata una volta avuti i dati reali del bisogno effettivo, le famiglie residenti con Isee inferiore o uguale a 15mila euro con al massimo un figlio e con Isee fino a 30mila euro per tutte le famiglie con almeno due figli. Nei prossimi giorni saranno indicate le modalità e le date da cui ed entro cui presentare la domanda che passerà comunque attraverso i singoli municipi.

A beneficiare dei 2,275 milioni di euro per l’illuminazione pubblica saranno invece i Comuni, secondo un riparto stabilito in base al numero di abitanti: 15mila euro fino a mille abitanti, 25mila da mille a tremila; 45mila da 3mila a 5mila; 5mila euro tra 5 e 10mila abitanti; 100mila euro per chi di residenti ne ha fino a ventimila e 150mila euro per il Comune di Sondrio, unica realtà sopra i 20mila abitanti.

È di 500mila euro, invece, lo stanziamento per le bollette di Comuni e Comunità montane per l’energia pagata nel 2021 per gli impianti al di fuori di quelli sportivi (cui nell’apposito capitolo sono stanziati 650mila euro) e dell’illuminazione pubblica, mentre alle Rsa sarà riconosciuta per intero la somma del consuntivo 2021 (importo stimato in 1,25 milioni di euro).

I dati dello scorso anno

«Siamo partiti dalle cifre dello scorso anno - spiega Moretti - fermo restando il principio che, in base ai dati effettivi comunicati, potremo rimodulare gli importi in funzione delle priorità stabilite».

L’energia gratuita è soltanto uno dei capitoli della legge regionale che contempla, oltre al rinnovo delle concessioni, anche canoni e aumenti relativi. «L’introito dell’energia gratuita avrebbe dovuto essere di più - spiega l’assessore regionale Massimo Sertori -, 12,5 milioni di euro, ma non tutti hanno pagato. Enel, ad esempio, non l’ha fatto». Un calcolo, quello della monetizzazione, che si basa su un principio di equità per tutti, secondo Sertori, visto che la somma dovuta è calcolata da una parte sulla produzione reale e dall’altra sul prezzo unico di vendita. Così come anche i canoni, fissi e variabili.

«Per la prima volta abbiamo contemplato la possibilità di dare i fondi diretti alle persone - conclude Sertori -. Farlo in questo momento era importante».

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