Elicottero precipitato torna a casa il ragazzo ferito. Oggi l’addio al pilota

Il giovane, sta bene, è tornato a casa ad Abbadia Lariana, dove la sua famiglia si è trasferita da Lecco da pochi anni, e dove trascorrerà un periodo di convalescenza

Dopo sette giorni di ricovero, è stato dimesso mercoledì dall’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, il 17enne di Lecco, ma residente ad Abbadia Lariana, rimasto ferito nell’incidente elicotteristico di Albosaggia in cui ha perso la vita il comandante pilota della Eurotech di Caiolo, Giovanni Murari.

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Il giovane, sta bene, è tornato a casa ad Abbadia Lariana, dove la sua famiglia si è trasferita da Lecco da pochi anni, e dove trascorrerà un periodo di convalescenza. In ospedale è già stato sentito dai Carabinieri di Sondrio, pochi giorni dopo l’incidente, anche se nulla è trapelato sul contenuto del colloquio. Nemmeno dall’ambiente familiare del ragazzo: «Gli inquirenti ci hanno chiesto massima riservatezza in questa fase delle indagini - afferma Roberto Venini, imprenditore, di Abbadia Lariana, amico di famiglia del ragazzo ferito e intimo amico del pilota, Giovanni Murari - per cui al momento non possiamo dire di più di quanto abbiamo già detto. Se non che il ragazzo per fortuna sta bene, e che domani (oggi, per chi legge, nda), io e mia moglie, cugina diretta di Giovanni, saremo a Pressana (Verona) per partecipare al funerale. Eravamo un tutt’uno con Giovanni, e quanto accaduto la scorsa settimana ad Albosaggia ci ha profondamente scossi».

Roberto Venini era salito a Caiolo con l’intento di incontrare il parente e far fare un giro in elicottero a suo figlio e all’amico di suo figlio, il ragazzo ferito. Il primo a salire è stato il giovane Venini ed è andato tutto bene, poi, sceso lui, è salito il 17enne rimasto. Quando all’hangar di Caiolo è giunta la notizia dell’incidente, Roberto Venini, si è sentito male ed ha dovuto essere portato in Pronto soccorso a Sondrio.

Nulla di troppo grave, ma gli sono stati dati dieci punti di sutura per una ferita riportata cadendo a terra dopo aver perso conoscenza. È stata una giornata terribile: in primis per i congiunti di Murari, 60 anni, di Pressana (Verona), ma residente a Capriate San Gervasio, nella Bergamasca, e, quindi, i figli Stefano e Matteo, la ex moglie Cristina Stropeni, e i suoi famigliari, il fratello maggiore Augusto e le sorelle Maria, Gemma, e Gabriella. Appartenenti ad una famiglia numerosa, contadina, formata da sette fratelli, rimasti ora in quattro.

L’addio

Attorno a loro, oggi, alle 16.30, si stringeranno in tanti, perché il comandante pilota e istruttore morto nell’incidente aereo era molto conosciuto ed apprezzato. Una colonna della Eurotech di Roberto Grazioli, di Caiolo, per la quale lavorava come istruttore da otto anni e che, oggi, sarà al suo funerale. La salma, verrà, poi, tumulata nella tomba di famiglia nel cimitero di Pressana.

Nulla, al momento, trapela, invece, rispetto all’inchiesta verso ignoti aperta in Procura, a Sondrio, per omicidio colposo, lesioni colpose, e disastro aviatorio colposo. Analoghe indagini sono state intraprese dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, Ansv.

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