Elezioni, chiuse le liste del Pd. Braga al primo posto nel plurinominale alla Camera

Collegi elettorali La parlamentare uscente capolista nel collegio della Camera che comprende Como. Lei: «Grazie a Letta, sento tutto l’onore e la responsabilità di questa sfida»

Chiara Braga ha virtualmente staccato il pass per tornare a Roma a fine settembre. Il suo nome è stato infatti scelto come capolista per il collegio plurinominale della Camera (collegio Lombardia 2, che comprende anche Lecco e Sondrio) ed è quindi in posizione eleggibile.

La parlamentare uscente, eletta per la prima volta a Montecitorio nel 2008, membro della segreteria nazionale del Pd sulle tematiche ambientali, ha ufficializzato la ricandidatura con un post su Facebook: «Ringrazio il segretario nazionale e il nostro partito, nelle sue varie articolazioni territoriali, per la fiducia nuovamente riposta nei miei confronti. Sento tutto l’onore e soprattutto la responsabilità di questa sfida, per molte ragioni. Perché in questi anni è cresciuta e si è radicata la consapevolezza di quanto i temi ambientali, su cui lavoro da sempre, siano diventati centrali per il nostro presente e il nostro futuro: lotta alla crisi climatica, transizione ecologica della nostra economia, emergenza energetica, tutela delle risorse ambientali, messa in sicurezza del territorio, trasformazione delle città e delle aree interne. Il PD vuole essere il più grande partito ambientalista europeo, per non far tornare indietro il nostro Paese, come invece vorrebbe la destra che nega i cambiamenti climatici, indebolisce l’Europa e vuole condannare l’Italia a schierarsi dalla parte sbagliata della storia. Noi vogliamo affrontare nella sua complessità la grande sfida della transizione ecologica, con le proposte concrete e realizzabili che abbiamo scritto nel nostro programma, sapendo che è compito della politica farsi carico delle preoccupazioni delle generazioni future e insieme governare gli impatti sociali e economici di una trasformazione così profonda. Se avremo il consenso delle italiane e degli italiani continuerò a lavorare in Parlamento su questi temi, con la passione e la competenza che in questi anni ho cercato di costruire e con il contributo prezioso delle persone, delle associazioni, delle rappresentanze del mondo economico e sociale che in queste settimane mi hanno fatto sentire il loro sostegno e che ringrazio di cuore».

E ancora: «Perché tornerò a rappresentare in Parlamento il mio territorio, dove si è formata la mia storia di impegno istituzionale e politico e prima ancora amministrativo. So di farlo in un contesto che oggi mi vede impegnata a rappresentare un territorio più vasto del passato; non solo la provincia di Como ma anche quelle di Lecco, Sondrio e di una parte di quella bergamasca. La riduzione del numero dei parlamentari e la conseguente ridefinizione dei collegi elettori ha determinato una condizione nuova e ancora più impegnativa; alcuni territori importanti della nostra Regione perdono una rappresentanza territoriale diretta e di grande qualità. È una perdita pesante e dolorosa, me ne rendo conto; per questo sento la responsabilità di moltiplicare gli sforzi per costruire un rapporto di fiducia con il nostro Partito, gli amministratori, le realtà economiche e sociali per cercare di ovviare almeno in parte a questa situazione».

E parla anche della campagna elettorale: «Quella che inizia oggi (ma che in realtà è già iniziata ormai da qualche settimana) è una campagna elettorale dura e appassionante, che ha in gioco il futuro del nostro Paese. Due visioni davvero contrapposte: di Europa, di lavoro, di sanità, di giustizia sociale, di diritti, di sostenibilità ambientale. Il PD e la nostra lista Italia Democratica e Progressista sono l’asse portante di una proposta nettamente alternativa alla destra sovranista e reazionaria della Meloni. Abbiamo una responsabilità enorme, soprattutto nei confronti delle persone che rischiano di pagare un prezzo più alto se dovesse vincere la destra: i più fragili, le donne, chi combatte ogni giorno per vedere riconosciuti diritti fondamentali. Non vogliamo condannare l’Italia a essere il Paese diviso, rancoroso, chiuso su stesso che la destra ci racconta. Ma non è solo una responsabilità per impedire l’affermazione di una destra pericolosa per le istituzioni italiane e europee. Noi vogliamo convincere le italiane e gli italiani con la forza delle nostre idee, per aiutare il Paese a affrontare le sfide di questo tempo, a rafforzare la tenuta sociale messa a dura prova dalla pandemia e poi dalla crisi economica, a rinsaldare i legami che tengono insieme generazioni, territori, persone».

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