«Due fiori strappati». Il saluto di Berbenno a Meriton e Gabriel

Un lungo silenzio Alle 10 si è fermato l’intero paese. Le parole del parroco e il pensiero del sindaco agli amici

«Due fiori che fiorivano alla vita» Meriton Ajeti e Manuel Gabriel Terada Reyes, i due adolescenti che nel tardo pomeriggio di domenica scorsa sono stati travolti alla stazione ferroviaria San Pietro Berbenno da un treno in transito. «Due fiori che ora sono stati strappati in questo giardino, che invece deve essere la vita».

È questa la metafora che ha voluto usare don Gianpiero Franzi ieri mattina in aula consiliare a Berbenno alle 10, quando l’intero paese si è fermato.

Un minuto di silenzio, serrande abbassate, bandiere a mezz’asta nelle sedi istituzionali e sugli edifici pubblici nell’osservanza della giornata di lutto cittadino, proclamata dal sindaco Valerio Fumasoni per manifestare la vicinanza e le condoglianze alle famiglie e a chi porta nel cuore i due quindicenni, residenti a Sondrio.

Il sindaco di Fusine

A fianco del parroco il sindaco, i dipendenti comunali, i volontari della Protezione civile e gli alpini. Ha voluto partecipare anche Monica Taschetti, sindaco di Fusine, in rappresentanza dei Comuni limitrofi.

«Due giovani vite spezzate - ha preso la parola il sindaco, che domenica subito è arrivato sul posto della tragedia -. Un evento drammatico, straziante, che ha colpito nel profondo le famiglie, i parenti, gli amici, i conoscenti di Meriton e di Gabriel Manuel. Che ha scosso anche la nostra comunità». Fumasoni ha voluto rivolgere un pensiero particolare ai giovani. Agli amici, che quella maledetta domenica pomeriggio erano con Meriton e Manuel Gabriel in stazione. Insieme di ritorno verso casa, dopo alcune ore trascorse insieme al luna park. Amici che il sindaco ha visto di persona: «Nei loro occhi ho visto una disperazione atroce. Non si davano pace per quanto successo. A loro di cuore il mio augurio di farsi forza, di vivere nel ricordo dei loro due amici e con lo stesso entusiasmo con cui Meriton e Gabriel Manuel vivevano».

Da parte del parroco, un monito, rivolto a tutti: «Il senso di prudenza, di responsabilità, il senso dell’osservanza anche delle leggi e dei doveri civili, di educazione civica. Credo sia molto importante come sempre, chiaramente non solo quando capitano fatti come questi» ha posto l’accento don Franzi ricordando che «anche noi, a nome della comunità parrocchiale, porgiamo le condoglianze, che abbiamo fatto attraverso il vescovo, alle famiglie, agli amici, ai conoscenti di questi due ragazzi». Ha poi proseguito: «Quindi chiediamo a Dio, che è il Dio di tutti. È il Dio di ogni consolazione, che suggerisca forza alle loro famiglie e tanta vicinanza», che deve essere, «come abbiamo fatto noi oggi, anche una vicinanza concreta delle istituzioni a questi genitori per procedere» ha aggiunto, ricordando quanto fossero inseriti nel tessuto sociale i due ragazzi.

«Se siete d’accordo facciamo una preghiera a Dio, che è la preghiera che tutti ci unisce: il Padre nostro che è nei cieli. Poi riceviamo la benedizione, che vuole essere una rugiada, come la pioggia di questa notte (ieri per chi legge, da), di consolazione per le famiglie».

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