Donegani, studenti diventano storiografi

Il progetto“Flash. La guerra nel mirino” è una pubblicazione nata partendo da sessanta fotografie inedite. Uno sguardo sul primo conflitto mondiale attraverso un particolare strumento, il visore stereoscopico.

Uno sguardo sulla Grande Guerra, attraverso il mirino di un particolare strumento fotografico, come un visore stereoscopico del secolo scorso, con gli occhi di giovani studenti. Quelli della quinta A del liceo scientifico Donegani, che hanno scoperto una drammatica pagina di storia, salvando 60 fotografie inedite, mettendosi nei panni di veri ricercatori, raccontandola, emozionandosi ed emozionando.

Così è nato “Flash. La guerra nel mirino”, pubblicazione frutto di una sinergia tra la scuola diretta da Giovanna Bruno, il Rotary Club Sondrio e la Banca Popolare, presentato mercoledì in una gremitissima sala Besta. Un libro, il cui ricavato dalla vendita - a offerta libera - andrà a “Medici senza frontiere” per i bambini siriani, così hanno voluto gli studenti. «Un progetto importante», ha spiegato Mariella Londoni, docente del Donegani insieme al collega Gianluca Moiser, che hanno coordinato i ragazzi, mentre del progetto grafico e dell’impaginazione si è occupato Giuseppe Consoli, «nato da una proposta che abbiamo subito colto del Rotary Club di elaborare un progetto sulla prima guerra mondiale a partire da una serie di immagini fotografiche in 3D donate da un socio - Pietro Nana - realizzate un secolo fa, da osservare con un particolare visore, lo stereoscopio, ma che con l’aiuto di nuovi strumenti abbiamo potuto stampare e guardare con occhialini 3D».

Quanto questo lavoro, che senza esagerare può essere qualificato come una vera ricerca scientifica, abbia entusiasmato i ragazzi, lo hanno dimostrato loro stessi presentandolo, disinvolti e preparati, per nulla intimoriti dal pubblico. A cominciare da Giulia Leitner, seguita da Alessia Scieghi, Federica Schenatti, Francesco Colasanto, Sara Marconi, Silvia Venturini e Lucia Pedretti.

Una sessantina gli scatti che hanno permesso agli studenti di entrare nel terribile scenario del primo conflitto mondiale, «immedesimandosi in ragazzi della loro età che in molti casi hanno perso la vita – ha proseguito Londoni – su un fronte aspro come quello delle Alpi sud orientali dall’Ortles-Cevedale fino alla Carnia». «Onorato di presentare questo libro – ha detto Marco Caprari, presidente del Rotary Club – che incarna “Be the inspiration” - siate l’ispirazione, ndr -, indicato da Barry Rassin, presidente del Rotary International come motto nell’anno 2018-2019», quando si è iniziata la collaborazione con il Donegani. «I giovani sono il nostro futuro ed essere di ispirazione per loro è il filo conduttore di questo progetto».

«Un orgoglio, come preside, sentirmi parte di questo percorso imparando dall’entusiasmo di questi maturandi, a cui va il mio grazie - ha posto l’accento Bruno - e a tutti coloro che l’hanno reso possibile», tra cui la Popolare di Sondrio, fondamentale con il suo sostegno economico alla pubblicazione.

«Come consigliere delegato e direttore della Popolare, nonché socio rotariano - ha preso la parola Mario Alberto Pedranzini - mi è sembrata una buona cosa collaborare a questo libro che rimarrà nella storia e che ha visto tanto attori lavorare insieme: quando si fa sinergia, ecco che il contributo è importante. Ma per fare ciò, ci vuole passione, voglia di creare qualcosa di nuovo. Se la scuola riesce a motivare, i nostri giovani affronteranno il futuro con uno spirito diverso».

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