Dischi d’oro e di platino, Zef è il produttore che ha venduto di più

Castione Tognini ha lavorato con i più grandi da Marracash e Fabri Fibra a Elisa a Amici di Canale 5. «Non so se serve talento, ma la mia è un’ossessione»

Indubbiamente passione per la musica. Ma soprattutto «tenacia e perseveranza».
Queste sì che ci vogliono per sfondare. Ma il talento anche no. Potrebbe essere pari a zero per fare un lavoro come quello che Zef, al secolo Stefano Tognini, sognava di fare da grande: il musical producer.
Un sogno, che si è avverato e che continua a “brillare”, perché con 90 dischi di platino e 30 d’oro è lui il produttore italiano con più copie vendute del 2022.
Classe 1990, è nato e cresciuto Castione, il paese in cui riesce a staccare la spina, quando riesce a tornare per abbracciare la sua famiglia: «Il mio è un lavoro fatto di occasioni che devi cogliere al volo, altrimenti le coglie qualcun altro». Non è un lavoro stressante, «ma che mi lascia poco tempo libero. Il talento ritengo non esista: il mio lavoro è un’ossessione più che una questione di talento» ha confessato Zef venerdì sera intervistato dal giornalista Paolo Redaelli sul palco dell’auditorium “Leone Trabucchi” nella “sua” Castione, special guest della “Settimana della biblioteca”, che termina questo pomeriggio, domenica 14 maggio, con i “I Tirlindana”, che alle 18 nella stessa location presentano l’ultimo loro cd “Senza spine”.
“Cosa significa essere produttore musicale a contatto coi big della musica d’oggi” il tema della chiacchierata davanti ad una affollata platea, che l’ha coperto di domande, alle quali non si è sottratto.
Un pubblico molto curioso e interessato al suo racconto, ma in verità anagraficamente - pochi i giovanissimi in sala - piuttosto distante da chi ascolta (e predilige) gli artisti da lui prodotti: da Elodie a Rkomi, da Fabri Fibra a Mengoni, da Ernia a Sangiovanni passando per Amici con Maria De Filippi, «che stimo molto. Una grande professionista». E ancora Nitro, Marracash, Ghali tanto per citarne altri per arrivare, in ordine cronologico, ad Elisa -«è bravissima. Lavorarci è arricchente: ho tanto da imparare da lei» -, il cui ultimo singolo “Tilt” con La Rappresentante di Lista, è un prodotto artistico a quattro mani realizzato in veste di “frontman” da Zef e Marz (pseudonimo di Alessandro Pulga), entrambi producer, legati da un’amicizia decennale, che hanno spesso collaborato insieme.
Ha iniziato da piccolo a sperimentare le sette note Zef, suonando nella banda di Castione. Ma la passione per la produzione è nata alle scuole superiori, allo scientifico Donegani. E poi è stato un continuo crescendo.
Come nasce un brano, una base? «Tutto parte dalla fantasia. Da una ispirazione. Magari quando sono in giro, mentre cammino o mentre guardo un film, o sento una vecchia canzone».
È un lavoro competitivo quello di Zef, in cui però lui ha trovato una sua dimensione, distinguendosi: «In studio mi trovo bene a lavorare con tantissimi artisti - ha preferito non fare nomi rispondendo alla domanda se ci fosse qualcuno con cui si trova meglio -, ma non porto nel personale il mio lavoro: è pericoloso mischiare le “carte”».
Da cinque anni ormai vive a Milano, dove ha una casa sua, al cui interno c’è anche lo studio: «Soffro Milano come città, perché sono cresciuto abituato agli spazi aperti e al contatto con la natura, che mi mancano e apprezzo tantissimo quando ritorno a Castione, dove ho la famiglia, gli amici. Qui riposo, faccio passeggiate, vado in bici», godendosi quel poco di tempo libero che ha, «in quanto lavoro anche di sera, il sabato, la domenica».

Invitato da Redaelli a fare i nomi alcuni di artisti con cui gli sarebbe piaciuto lavorare, ha concluso, ringraziando il pubblico: «Battisti e Dalla... i Beatles. Carboni, che mi piace molto, fa parte della mia adolescenza e il chitarrista Nile Gregory Rodgers», 70enne americano, affermato come uno dei produttori discografici più influenti nella storia della musica pop.

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