«Cure spostate da Sondalo a Sondrio, noi non ci andiamo»

Sanità Malata di sclerosi multipla non potrà più andare a Sondalo per la somministrazione mensile del farmaco. «Sono di Valfurva, stanno smantellando tutti i servizi» - Saporito (Asst): «Sino a fine anno potrà continuare»

Michela Bonasegale, di Santa Caterina Valfurva, e le altre quattro pazienti che come lei, ogni 28 giorni, si recano al Morelli di Sondalo per la cura contro la sclerosi multipla, è decisa a tutto.

«Siamo arrivate a pensare che potremmo anche incatenarci davanti al reparto di Neurologia, pur di non perdere il diritto alle cure al Morelli - assicura Michela tutto d’un fiato - perché noi siamo arrivate a pensare che chi governa la sanità, e non solo quella, non si rende conto della gravità delle scelte che compie. Come si possono smantellare, pezzo su pezzo, i servizi sanitari che abbiamo, per poi venirci a dire di volerli avvicinare, sempre di più, al cittadino. Qui andiamo nella direzione opposta...».

La scoperta

E’ molto arrabbiata, Michela, che ieri mattina, essendosi rivolta all’ambulatorio di Neurologia del Morelli per la consueta infusione mensile del farmaco contro la sclerosi multipla che riceve da 11 anni, ha ricevuto la notizia che dal prossimo mese dovrà recarsi a Sondrio per le infusioni.

«Sono rimasta malissimo e così le altre quattro pazienti che, come me, da anni, si rivolgono al Morelli per queste cure - dice -. Ci hanno detto che ci sono solo due neurologi in Asst, ma noi a Sondrio non vogliamo andare. Io sono di Santa Caterina, le altre pazienti sono dell’Alta Valle e per arrivare a Sondrio ci vuole un’ora e un quarto quando va bene, sennò un’ora e mezza. E, comunque, non ci sembra giusto dove andare ogni mese avanti e indietro da Sondrio per gli anni a venire. Per noi Sondalo era una casa, come essere in famiglia e anche la cura, la malattia, vissuta qui sembra più sopportabile».

E’ decisa Michela e ieri, facendo outing su Facebook, di acque ne ha smosse mica poche. «Mi ha telefonato Remo Galli, sindaco di Livigno, dove ho lavorato per anni - dice Michela - chiedendomi della cosa e dicendomi che si sarebbe attivato in Regione per chiedere conto» e subito ha rotto gli argini anche il movimento Rinascita Morelli autonomo che ha rilanciato il suo post.

«Siamo di fronte ad un altro pezzo di prestazione che se ne va - dice Ezio Trabucchi, presidente del movimento - e a persone che, ancora una volta, ci chiedono di ripartire con la mobilitazione popolare. Noi, a questo riguardo, non ci siamo mai fermati e non ci fermeremo, tant’è che domani ci troveremo come movimento per valutare le prossime azioni. Però, a nostro avviso, adesso è arrivato il tempo delle risposte delle istituzioni, definitive e autorevoli».

Dare una mossa

Come dire che fiato, il movimento ne ha da vendere, però si devono dare una mossa sia la società civile sia, soprattutto, le istituzioni. «E siamo stanchi - aggiunge Trabucchi - di passare per coloro che fanno terrorismo sanitario agitando il tema del Morelli. Invito chi scrive queste cose sul nostro conto, a considerare le molteplici prese di posizione che si stanno levando, da più parti, compreso l’Ordine dei medici, sulla sanità di valle. Semmai ad altri, va chiesto conto dello sfacelo della nostra sanità, ma sono sicuro che alle prossime elezioni, qualcuno pagherà pegno».

Interpellata nel merito delle cure contro la sclerosi multipla, la Asst, nel tardo pomeriggio di ieri rassicura: «Appreso del problema mi sono subito attivato - dice Tommaso Saporito, direttore generale dell’Asst - per fare in modo che le cure continuino ad essere somministrate a Sondalo almeno fino a fine anno, fintanto che potremo contare sull’apporto di medici in pensione. Fino ad allora posso dare garanzie circa il mantenimento del servizio a Sondalo».

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