Corso per ausiliari alla Rsa, arrivano 175 domande

In un mese Casa di riposo “Città di Sondrio” subissata di richieste per diventare ausiliario socio assistenziale (Asa)

Interesse attorno al corso per Asa, ausiliario socio assistenziale, promosso, a titolo gratuito, dalla Fondazione casa di riposo “Città di Sondrio”, ce n’è. Basti dire che, in un mese, sono giunte qualcosa come 175 domande da aspiranti candidati. Un numero che nessuno, in Fondazione, pensava fosse possibile raggiungere, tant’è che ora si sta cercando di capire persino come gestirlo.

Il 6 luglio

«Ammetto che quando abbiamo lanciato la proposta, via social, il 6 luglio scorso, non ipotizzavamo neppure lontanamente una simile adesione - assicura Costantino Tornadù, presidente della Fondazione -. Un numero che fa, indubbiamente, piacere, perché con la carenza di personale che abbiamo, in prospettiva formare un bacino da cui poi attingere è di fondamentale importanza, però ora si tratta di capire come fare a gestire questa mole di richiesta».

Anche perché la Fondazione aveva annunciato questa possibilità di partecipare a un corso di formazione per Asa, ausiliari socio assistenziali, di 800 ore, predisposto dalla Rsa medesima, con l’intento poi di assorbire al proprio interno, i partecipanti che avessero conseguito l’attestato. Assicurando la gratuità del corso agli iscritti fino ad esaurimento della richiesta. Il problema è che gli iscritti sono tantissimi e i costi del corso sono elevati, per cui si sta cercando di capire come fare a dare questa possibilità a tutti.

«Abbiamo incaricato il nostro consigliere delegato, Antonio Grimaldi - dice il presidente Tornadù -, di occuparsi della gestione delle richieste e dell’organizzazione del corso, nella speranza di riuscire anche ad avere un supporto da parte delle istituzioni, della Provincia e della Regione. Questo proprio perché la risposta è stata massiccia».

Certamente ogni candidatura verrà vagliata, anche per capire se e quanto effettivamente sia fondata l’intenzione di intraprendere questo percorso formativo e professionale. Perché è già accaduto, in altri contesti, che le domande di iscrizione ai corsi gratuiti fossero elevate, ma poi in sede di colloquio propedeutico venissero fuori una serie di aspetti che il candidato non aveva per nulla considerato.

A Teglio e Villa di Tirano

Era successo pochi mesi a fa nel mandamento di Tirano, dove una proposta analoga era stata avanzata dalle Rsa della zona con capofila la Sant’Orsola di Teglio. Pari a 35 gli iscritti, ma poi le fila si erano di gran lunga ridotte, in quanto buona parte dei candidati non aveva neppure consapevolezza di cosa effettivamente facesse un operatore socio sanitario e un ausiliario socio assistenziale. E, una volta appreso il loro ruolo, hanno preferito desistere.

Lo stesso dicasi per l’interesse sorto attorno alla richiesta di personale infermieristico e di supporto da parte della Rsa Bongioni-Lambertenghi di Villa di Tirano, che poche settimane fa aveva ricevuto parecchi curricula, soprattutto dal Centro e Sud Italia. «Però poi la distanza ha frenato l’arrivo di queste persone - afferma il presidente Sebastiano Caniglia -, perché nonostante fossero molto motivate, chiaramente, non avendo punti d’appoggio sul posto, non se la sono sentita di spostarsi, in quanto il guadagno sarebbe andato perso in spese di affitto. Siamo riusciti, comunque, ad assumere alcune persone del posto, anche se la coperta resta sempre corta».

Nel caso, però, della Fondazione “Città di Sondrio”, l’impressione è che al netto di tutte le eventuali scremature il percorso formativo possa avere le gambe per procedere.

Certamente verrà fatto tutto il possibile per assicurarsi un bacino di futuri, preziosi, collaboratori.

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