Convitto salesiano
L’Unione ex allievi
aiuta a pagare le rette

AiutiIl rettore: «Sempre più famiglie in difficoltà» Fondo di solidarietà in memoria del presidente Berniga Cinque borse di studio, una già assegnata a Joao Ronchi

Non è solo la pandemia ad aver influenzato negativamente l’anno scolastico che si concluderà tra tre mesi. Sono in aumento anche le famiglie che si trovano in difficoltà economica, secondo quanto riferisce don Giacinto Ghioni, rettore del Convitto salesiano.

Il valore dell’istruzione

Nella struttura, che non gode di alcun contributo regionale o statale, i genitori dei ragazzi che scelgono di frequentare un istituto di istruzione secondaria del capoluogo si trovano talvolta in difficoltà a coprire l’intero costo della retta, così in loro aiuto è intervenuta l’Unione ex allievi.

Il sodalizio, attivo da oltre un secondo per affiancare l’attività del Convitto, tenendo viva la sensibilità educativa, ha istituito un fondo di solidarietà in memoria del suo presidente Celestino Berniga, scomparso di recente.

Gli aiuti dell’Unione ex allievi, erogati in accordo con la direzione del Convitto, «permettono di calmierare i costi delle iniziative e allargare la platea dei potenziali utenti - riferisce don Ghioni -. Così è stato per alcuni viaggi di formazione e così lo è per l’erogazione di cinque borse di studio da 300 euro ciascuna, a riconoscimento del progresso in corso nelle valutazioni scolastiche».

Un premio non per il migliore risultato scolastico, «come sarebbe comunemente lecito pensare - riflette il rettore -, ma la migliore performance nell’incremento delle valutazioni scolastiche a seguito delle verifiche periodiche».

Tre delle cinque borse di studio saranno assegnate in riferimento ai tre trimestri in cui si suddivide l’anno scolastico dei convittori, mentre altre due premieranno le migliori performance in assoluto. «L’assegnazione delle borse, fatta nel corso degli studi direttamente allo studente con accredito sulla propria carta di credito - precisa don Ghioni -, vorrebbe essere di stimolo a migliorare l’interesse e l’impegno. Lo scopo dell’iniziativa, pertanto, non è solo di sostegno economico, ma aiuta anche nel delicato compito educativo di incentivare i giovani all’impegno scolastico, andando proprio a premiare coloro che risultano essersi maggiormente dati da fare».

L’iniziativa delle borse di studio, oltre a confermare la presenza attiva degli ex allievi nella vita del Convitto, «diventa anche - sottolinea don Ghioni - un segno concreto e tangibile di apprezzamento della formazione ricevuta, di vicinanza alle famiglie provate dalla crisi economica e uno stimolo educativo per i giovani, al fine di garantire un’alta formazione scolastica all’interno del nostro territorio».

«Per l’impegno profuso»

La prima cerimonia di premiazione si è svolta la scorsa settimana, quando il neo presidente dell’Unione ex allievi, Bruno Locatelli, ha consegnato la prima borsa di studio a Joao Ronchi, cui sono andati i complimenti per l’impegno profuso in questo anno scolastico. Che prima che si concluda vedrà assegnati altri contributi a studenti meritevoli che ancora devono essere individuati tra i convittori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA