Cirilli al Sociale, due ore di risate
e ovazione finale

Teatro Il comico con il meglio del suo repertorio. Da Tatiana alle imitazioni alle canzoni d’autore . Due ore di grande show. Gsmile: grazie per questo sogno

Gabriele Cirilli conquista il Teatro Sociale grazie a Gsmile che l’ha portato a Sondrio.

Pubblico entusiasta per un trasformista camaleontico come Gabriele Cirilli, un vero mattatore delle scene televisive, cinematografiche e teatrali che imperversa in lungo e in largo per due ore ininterrotte di puro divertimento che attingono alla vita quotidiana.

Sold out

Cirilli è il testimonial perfetto di un rutilante mondo della gag estemporanea che fugge da facili villanie o irriverenti ammiccamenti volgari, prendendo spunto dalla contemporaneità letta da un comico che ha attinto a piene mani dall’arte scenica di Proietti.

Ancora un “sold out” per un’associazione retta dal pungolante Antonio Grimaldi e l’ossatura relazionale di Daniele Ursini, che segue la sua missione di regalare un sorriso alla città con una “Stagione di Cabaret”.

La narrazione prende spunto da un semplice cassonetto dell’immondizia in cui riversare tutti i rigurgiti di un Web che ha fagocitato ogni appetito relazionale diretto in cambio di scambi virtuali che nessuno spazio lasciano alla vera amicizia. In un mondo dove tutto è on line in un guazzabuglio di intricate sigle, l’anziano si perde come in un inferno dantesco o meglio in un castello kafkiano mentre si trova perfettamente a suo agio il “nativo digitale” che smanetta alla grande tra mille app come Tik tok, WhatsApp, You tube, Facebook, dimenticandosi del vero rapporto con l’altro.

Facile il passaggio alla giungla inesplorata e selvaggia di un ménage condominiale dove se ne vedono di cotte e di crude, o sfuggendo alle logiche satellitari di Google Maps per chiedere – pare un tempo ormai remoto – informazioni “ingestibili”. Poi la narrazione s’intenerisce rievocando a furor di foto sbiadite dal tempo gli oltre 38 anni di vita con la sua Maria, vita e dolcezza con la sua ironia irriducibile, la sua smania della pulizia in casa, la sua determinazione, per entrare in confidenza con l’uditorio in cui spiccano i 55 anni insieme di Gianna e Matteo. Inossidabili.

Ma per durare occorre talvolta accondiscendere alle segrete voglie dell’altra seguendo pedissequamente e impropriamente le lezioni di sci per un “Kirilli” distratto a cui la neve altoatesina è alquanto indigesta. E il pubblico ride, si sganascia dalle risate condite dal fervore cantereccio di “nun te reggae più” di Rino Gaetano, della gaberiana “Barbera e champagne” o “A mano a mano” dell’eterno Cocciante che inaugura il revival nostalgico dei 50 anni suonati che ognuno si è guadagnato a colpi d’esperienza tra amicizie e paternità perché la vita non regala niente.

Tale e quale

Fuochi d’artificio infine con il “Gangnam Style” coreano del Sud o l’indottrinamento della disco musica dei “Village People” con le esilaranti trasformazioni di “Tale e quale Show” tra Pupo, la Berti, gli Europe, Albano e Romina double face e i trini Ricchi e Poveri: una carrellata esilarante che si chiude nel tripudio del pubblico osannato da un mega selfie cirilliano che attende infine in proscenio Antonio Grimaldi che ringrazia il galvanizzante “matattore” per lo spettacolo scoppiettante, portando con sé il piccolo Tommaso che ha deciso che da grande farà il comico perché vuol far ridere la gente. Pane giusto per i denti di Cirilli che lo accoglie col suo grido di battaglia alla “Tatiana” che “è meglio grassa che fare una magra figura”, rivelandogli l’emozione sacra di parlare con la gente inseguendo un sogno. “Anche noi avevamo un sogno!” conclude Grimaldi. “L’abbiamo realizzato!”.
E viene giù il teatro per gli applausi.

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